Il silenzio è la cosa che resiste di più. Così ragionavo una tarda sera in chiesa, dove ovviamente non c’era nessuno se non …il silenzio. In fondo solo lui dura sempre!
Infatti quando uno parla e parla continuamente, alla fine gli toccherà smettere. Dopo tanto rumore rimane il silenzio. Chi produce suoni poi arriva a scaricarsi.
Un tempo tutti dormivano di notte, nessun programma televisivo era in azione perché, ad una certa ora, l’unico canale che trasmetteva, pure lui taceva. C’era il silenzio.
Quasi la scoperta dell’acqua calda messa in questa rubrica (“asterisco”) che da tempo è pure lei silenziosa. Però…
Fa specie pensare alla sovrapposizione del silenzio con Dio perché, si legge nella Bibbia, che lui abbia a che fare con il silenzio. Ne sanno qualcosa antichi e famosi uomini e donne presenti nelle sacre Scritture, da Abramo e Maria. E poi il silenzio di Betlemme, il silenzio del lago di Tiberiade, il silenzio alle prime ore o alla notte dove stava Gesù, il silenzio di un cadavere nella tomba, il silenzio nel mattino in quel primo giorno dopo il sabato. Dio nel silenzio perché il silenzio, il silenzio, è ciò che rimane.
Il silenzio ci mette nella solitudine, non essendoci nessuno vicino a te se non tu, i tuoi pensieri, i tuoi ricordi, il tuo corpo e il tuo respiro.
C’erano volte in cui stavo in monastero per una settimana in silenzio e poi mi ci voleva qualche giorno ad abituarmi alla vita di prima, al rumore di tante cose.
Se il silenzio rimane, Dio rimane come il silenzio. Lui resiste di più di tutti. Unica situazione in cui il silenzio diventa persona, quella di Dio e quindi relazione eterna, l’ultima cosa che rimane.
E’ bello allora che Dio sia nel silenzio!
Don Norberto