12 maggio 2024

Domenica dopo l’Ascensione


Verso la Pentecoste

Dopo la solennità dell’Ascensione celebrata il 9 maggio, siamo nei giorni che precedono la Pentecoste, festa che celebreremo domenica 19 maggio, e che rappresenta una delle quattro feste fondanti il cristianesimo.
La festa ebraica di Shavuot si celebra sette settimane dopo Pasqua, esattamente al “cinquantesimo giorno”, numero che indica pienezza (7×7+1) e l’inizio del tempo del “compimento”. Festa delle primizie, della mietitura e della gioia, divenne memoriale del dono della Torah al Sinai e del rinnovamento dell’alleanza tra Dio e il popolo d’Israele.
Mentre stava compiendosi il giorno di Pentecoste e Gerusalemme era piena di gente proveniente dalle varie regioni, ecco l’improvviso arrivo dello Spirito Santo, nella forma che conosciamo di un vento gagliardo e di un fuoco di amore, che invade la comunità dei discepoli.
Daremo importanza a questa festa con la proposta della veglia di Pentecoste sabato 18 maggio alle ore 21 nella chiesa di Novegro: convergere dalle sette parrocchie e invocare su noi lo Spirito Santo è un segno bello di apertura.
Per la parrocchia di santo Stefano: partenza con le macchine dalla piazza della chiesa alle ore 20.40 per raggiungere Novegro.


Consiglio pastorale

Nelle tre parrocchie alcune persone si sono offerte per questo impegno, altre sono state segnalate (ed alcune hanno accettato l’invito), altre poi verranno indicate dai sacerdoti.
Il numero dei prescelti non è così elevato da permettere una proporzionale scelta e inoltre diversi nomi non sono conosciuti a coloro che vengono a messa. La direttiva diocesana parla di un organismo tra le 7 e 15 persone.
Abbiamo così preferito non fare votazioni tradizionali ma costituire il Consiglio con i nomi delle persone indicate.
Alla fine del mese pubblicheremo i nomi con le fotografie dei nuovi consiglieri. Ognuno poi lavorerà nella rispettiva parrocchia, avendo comunque uno sguardo sulle altre e sulla città.


Una nuova litania per Maria

Dopo le parole di Benedetto XVI (la settimana scorsa), facciamo conoscere le tre nuove litanie dedicate a Maria che Papa Francesco ha chiesto di inserire: Mater misericordiae, Mater speiSolacium migrantium.  Ecco la prima.
In una delle più antiche preghiere – Sub tuum praesidium confugimus – Maria è presentata come segno di misericordiosa madre: «Sotto la tua misericordia / ci rifugiamo, / Genitrice di Dio. / Le nostre suppliche / tu non respingere nella necessità, / ma nel pericolo / libera noi: / sola casta / sola benedetta».
Quando si parla di misericordia, come in questa occasione della nuova invocazione litanica – Maria mater misericordiæ – voluta da Papa Francesco, si impatta in una parola dolcissima (è la forma di amore più desiderabile) ma anche complessa: infatti, su di essa pesa una storia di equivoci e di incomprensioni, fino a potersi parlare di “misericordia esiliata” dalla nostra cultura, soprattutto perché è invalsa l’idea che la ritiene un atteggiamento debole, rinunciatario e addirittura superficiale.
Misericordia, invece, per i cristiani è parola ricca di una profonda densità: così, Maria non può essere pensata come una “Madre della misericordia” in antitesi alla giustizia divina. La misericordia non è debolezza, anzitutto in Dio, il cui infinito amore non giustifica alcuna concezione facilistica della vita cristiana, mentre vuole una misura di fedeltà sempre più alta: la misericordia è il “codice” esigente che trova parziali e insufficienti tutti i nostri comportamenti basati sulle misure minimali di «ciò che è dovuto».
La grandezza della misericordia è implicita nel fatto che ad essa siamo obbligati poiché ne va della nostra salvezza. «Abbiamo sempre bisogno — afferma Papa Francesco — di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza».
Col titolo di Mater misericordiae si afferma di Maria che Lei è grande donna perché la sua maternità è riferita a una realtà di pienezza della misericordia. Maria ricorda di aver partecipato, e ancora partecipa, a una storia della salvezza il cui ideatore e primo soggetto è un Dio di misericordia, un Dio “empatico” e “simpatico”.
La misericordia — ricorda Papa Francesco — «è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth», che è «nato da donna»: Gesù è stato generato dalla Vergine Madre, la quale, in tal modo, è divenuta «Madre di Misericordia» o Madre del misericordioso Redemptor hominis, che incarna al massimo grado l’empatia e la simpatia del Padre con l’uomo.
È innegabile che nei confronti della misericordia esista un senso di estraneità da parte della cultura, sia che si tratti di cultura alta, sia che si tratti di cultura intesa come vissuto e come paradigma sapienziale di vita. A quest’ultimo livello, lo stridore fra le due parole è ancora maggiore: oggi la regola fondamentale che sottende ai comportamenti è quella mercantile del do ut des e del do ut facias, del facio ut des e del facio ut facias, mentre la misericordia si colloca dell’ottica del mistero di Dio trinitario che richiama il principio della paternità e del problema dell’uomo che evoca quello della fraternità, due principi che convergono nella gratuità.
(Stralci di un articolo dell’Osservatore Romano)


Per la festa di San Felice

È pronto il programma della festa che coinvolge la parrocchia e il quartiere; facciamo conoscere gli aspetti più significativi che possono interessare tutti.

Giovedì 6 giugno

Alle ore 21, la Compagnia “I Commedianti” presenta: “Che 48 in casa Ciabotto” al Sanfelicinema

Venerdì 7 giugno

Alle ore 21,15, cineforum: “L’estate di Cléo” (film del 2023, al Sanfelicinema); – ingresso € 5,    con possibilità di dialogo e confronto.

Sabato 8 giugno

Gita con mezzi personali all’Eremo di Santa Caterina del Sasso (Lago Maggiore) e sosta al Battistero di Casciago (iscrizioni in Segreteria della chiesa – 35 €).

Domenica 9 giugno

  • ore 10,45: benedizione degli animali (davanti alla chiesa)
  • ore 11,30: santa Messa con festa degli anniversari dei matrimoni
  • ore 13: pranzo condiviso

Lunedì 10 giugno

Alle ore 21: santa Messa per tutti i defunti della comunità.


Informazioni

Mese di maggio

  • Novegro: martedì 14 maggio, Rosario alle ore 20.45 in via Novegro 31.
  • San Felice: mercoledì 15 maggio, Rosario alle ore 20.45 alla “panchina fronte lago”
    Giovedì, alle ore 21: santa Messa per tutto il mese di maggio (vedi locandina).
  • Santo Stefano: mercoledì 15 maggio, Rosario alle ore 20.45 al centro parco
    Per le altre sere: Rosario in chiesa alle ore 20.45.

Pellegrinaggio a Caravaggio: venerdì 17 maggio

Per la parrocchia di santo Stefano c’è la possibilità di andare con il pullman organizzato dalla parrocchia di Redecesio: partenza alle ore 19 da via Cellini (quota 15 euro).
Inizio del Rosario alle ore 20; concelebrazione alle ore 20.30.

Veglia di Pentecoste: sabato 18 maggio, alle ore 21 a Novegro

Momento di invocazione allo Spirito Santo per tutte le parrocchie di Segrate a chiusura dell’anno.