24 marzo 2024

Domenica delle Palme


Verso le elezioni

Sono arrivate diverse schede con la segnalazione di autocandidature o di segnalazioni di persone per il Consiglio pastorale: subito dopo Pasqua faremo conoscere i nominativi per le elezioni che avverranno il 26 maggio a santo Stefano e il 2 giugno a San Felice.
Stimolante e costruttiva la serata con Gianni Borsa, anche per il ruolo e l’opera che l’Azione Cattolica ha nella Chiesa diocesana. Forse poco evidente il lavoro che molti laici di Azione Cattolica vanno facendo, forse poco conosciuta la realtà di questa Associazione voluta dai vescovi affinché laici competenti, abbiano a cuore la formazione e la crescita di tutti i credenti, nel contesto dell’attuale società.
E’ risuonata più volte l’espressione: “Mi sta a cuore la comunità cristiana in cui vivo perché annunci il Vangelo”. Il Consiglio pastorale rinnovato anche nel suo stile di lavoro favorirà questa corresponsabilità nella chiesa locale.
Don Norberto


Ancora “sul senno di poi”

Sul precedente foglio si parlava “del senno di poi”, invito cioè a rivisitare ciò che si è fatto sotto una luce diversa. Mentre si andava in stampa, venerdì 15 marzo, viene pubblicato su Avvenire, per la penna di Gigio Rancilio, un interessante articolo a proposito del mondo web. Lo presentiamo oggi completando quella riflessione.

«Tre decenni e mezzo fa, quando ho inventato il web, la sua evoluzione era impossibile da immaginare». Comincia così la lettera aperta scritta lo scorso 12 marzo da Tim Berners-Lee. Trentacinque anni fa era un informatico che lavorava al CERN di Ginevra. Quel giorno, era il 12 marzo 1989, inviò un appunto in cui proponeva un modo per collegare le informazioni sui vari progetti del centro di ricerca. Fu il primo passo per la creazione del web, cioè di quell’enorme sistema di siti internet e non solo che ancora oggi usiamo tutti. La cosa più importante è che la lettera aperta di Berners-Lee ci permette di guardare all’oggi e al prossimo futuro tenendo conto degli errori fatti e delle speranze tradite nel frattempo. «Doveva essere uno strumento per dare potere all’umanità. E nel primo decennio di vita il web ha mantenuto questa promessa, promuovendo la collaborazione, favorendo il dialogo e generando creatività».
Poi è cambiato tutto: e negli ultimi dieci anni, «il web ha contribuito a erodere i suoi valori fondanti». Tutto il nostro ecosistema digitale, comprese le piattaforme social e l’intelligenza artificiale, parte da lì. Scrive Berners-Lee: «Cinque anni fa, quando il web compì 30 anni, denunciai alcune delle disfunzioni causate dal fatto che il web era dominato dagli interessi personali di diverse aziende che hanno eroso i valori del web e portato il sistema al collasso e creato danni. Ora, a 5 anni di distanza, è chiaro che «i problemi del Web non sono isolati ma piuttosto profondamente intrecciati con le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale».
Il padre del web individua soprattutto due questioni nodali. La prima è la concentrazione del potere e il fatto che chi lo detiene nel digitale è ossessionato dal business. Per raggiungere i profitti si passa sopra a tutto e tutti, cosa «particolarmente grave in quest’anno di elezioni».
Ad aggravare la situazione c’è la seconda questione nodale: il mercato dei dati personali che viene usato anche e soprattutto per il controllo sulle informazioni che le persone ricevono. Com’è stato possibile? «La governance, che avrebbe dovuto e dovrebbe correggere questa situazione, non è riuscita e non riesce a farlo, poiché le misure normative sono state superate dal rapido sviluppo dell’innovazione, portando a un divario sempre più ampio tra i progressi tecnologici e una supervisione efficace».
Tim Berners-Lee non si limita solo a indicare ciò che non va ma traccia anche una possibile via d’uscita: «Il futuro dipende dalla nostra capacità sia di riformare il sistema attuale sia di crearne uno nuovo che serva veramente gli interessi dell’umanità. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo incoraggiare la collaborazione, creare condizioni di mercato in cui prosperino voci diverse e passare dai contenuti polarizzanti (che ogni giorno ci dividono in tifoserie – ndr) a un ambiente che promuova l’empatia e la comprensione».
In pratica dobbiamo riformare il mondo digitale. E se i governi possono e devono farlo «agevolando queste soluzioni e aiutandoci a gestire il sistema attuale in modo più efficace», noi cittadini di tutto il mondo «dobbiamo impegnarci e chiedere standard più elevati e maggiore responsabilità per le nostre esperienze online». Come? «È giunto il momento di affrontare le carenze del sistema dominante, ridando potere agli individui (…) Parte della soluzione è il protocollo Solid che permette agli individui di decidere come gestire, utilizzare e condividere tutti i propri dati online». Questo cambiamento richiede il sostegno di tutti a tutti i livelli. Solo così possiamo ridare ai cittadini digitali un ecosistema che promuova la creatività, la collaborazione e il rispetto.
(Da Avvenire)


Sacro Monte di Varese

Nel mondo cattolico la figura di Maria ha una popolarità impensabile e molti santuari sono mete di pellegrini, spinti dalla devozione, dalla fede e dalla speranza. Indipendentemente dalle motivazioni storiche che hanno visto il Sacro Monte di Varese meta di numerosi pellegrinaggi, questo è un luogo adatto a tutti, per la meraviglia della sua collocazione ed il contesto paesaggistico.
Un bel percorso in salita ci porta alla cima del Sacro Monte percorrendo la via sacra dove si snodano 14 cappelle devozionali, contenenti statue lignee di squisita fattura, che rappresentano i misteri del Rosario, statue di grande effetto, di dimensioni persino superiori al reale. La 15ª cappella è la basilica santuario di S. Maria al Monte, punto focale, luogo di silenzio e di preghiera. Artisticamente affascinante il simulacro della Madonnina nera che ci accoglie in tutta la sua bellezza. Durante la S. Messa, celebrata da don Norberto e padre Giuseppe, seduti in un angolo della chiesa si ha il tempo di riflettere e ascoltare la voce del cuore.
Sulla via del ritorno, ci fermiamo a Casciago alla chiesa dei SS. Agostino e Monica per ammirare il battistero in mosaico ad opera del Centro Aletti di padre Rupnik: una vera meraviglia che lascia tutti a bocca aperta, un’opera di grande effetto che raffigura la discesa di Gesù negli inferi e la comunione dei santi; un’opera che ha la capacità di trasmettere un messaggio potente e di evocare emozioni intense.
Elementi che la rendono particolarmente attraente e destano grande curiosità. Particolare la porta degli inferi creata con tasselli di diverse sfumature raffigurante la bocca di un serpente e l’enorme calice proiettato sulla parete del battistero. Si esce da questa chiesa veramente arricchiti interiormente. Assolutamente un’esperienza da fare.
Enza


Confessioni per la Pasqua

  • Lunedì 25 marzo – San Felice: dalle 21 alle 22.30 (tre sacerdoti)
  • Martedì 26 marzo – Novegro: dalle 16 alle 17 (un sacerdote)
  • Mercoledì 27 marzo – santo Stefano
    dalle 8.30 alle 12 (due sacerdoti)
    dalle 15.30 alle 18.30 (due sacerdoti)
    dalle 21 alle 22.30 (tre sacerdoti)
  • Sabato 30 marzo
    Santo Stefano: dalle 9 alle 12 (due sacerdoti); dalle 15.30 alle 19 (tre sacerdoti)
    San Felice: dalle 9 alle 12 (due sacerdoti)

Orari del Triduo pasquale

Giovedì Santo – “Cena del Signore”

  • Ore 18: a Novegro
  • Ore 21: a santo Stefano e a San Felice

Venerdì Santo – “Celebrazione della morte”

  • Ore 15: a San Felice
  • Ore 18: a Novegro
  • Ore 21: a santo Stefano

Venerdì Santo – Via Crucis

  • Ore 15: a santo Stefano
  • Ore 21: a San Felice

Sabato Santo – Veglia pasquale

  • Ore 21: a San Felice
  • Ore 22: a santo Stefano

Domenica di Pasqua

  • Messe con orario festivo – a Novegro: ore 10

Lunedì dell’Angelo

  • Messe a santo Stefano: ore 8.30 e ore 10.30
  • Messe a San Felice: ore 10