Quinta domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore
Due belle scoperte
Molto intenso il momento vissuto giovedì 28 settembre con diversi preti della diocesi a Concesio, paese natale di Paolo VI. Per noi di Milano questo nome rievoca la sua figura come vescovo per nove anni.
È lui che ha portato a termine quell’evento straordinario per la Chiesa cattolica, chiamato Concilio Vaticano II. Un lavoro notevole, durato tre anni, non solo dal punto di vista organizzativo – se pensiamo agli anni Sessanta: portare i vescovi del mondo a Roma! -, ma soprattutto immane per il pensiero teologico e per il rinnovamento della Chiesa stessa. Non abbiamo l’idea! Non si poteva rimanere su posizioni statiche e su una pastorale di conservazione davanti ad un soffio che, a partire dal dopoguerra, stava cambiando un’epoca. C’era aria di vecchio e di chiuso mentre la vita del mondo, in bene e in male, stava cambiando. Occorreva rinnovare la Chiesa ritornando alle origini, ritornando al Maestro e intraprendere un dialogo aperto e libero nei confronti del mondo, degli uomini e delle donne.
È interessante che tra le quattro costituzioni prodotte da quella enorme assise di vescovi e di esperti, le due più significative che hanno prodotto molti contrasti e difficoltà furono proprio quella sulla liturgia (“Sacrosanctum concilium”) e quella sul dialogo con il mondo (“Gaudium et spes”). Paolo VI, uomo umile, preparato, fine, aperto, tenace e paziente condusse quel tempo unico della Chiesa perché mosso dallo Spirito di Dio. Dopo di lui arrivò per tre mesi Giovanni Paolo I (ora beato) e poi, in un modo straordinario, divenne pontefice un vescovo polacco con il nome di Giovanni Paolo II. Sappiamo tutti di Benedetto XVI e ora di Francesco. Tanto per dire che stiamo ancora parlando di tempi relativamente recenti.
Oltre che per il richiamo a quella famiglia nobile e semplice, andare a Concesio è stata per me una scoperta almeno per due ragioni: da una parte per il valore che Paolo VI ha dato all’arte e al dialogo con gli artisti e dall’altra al piccolo rimando a santa Teresa di Lisieux. Infatti, a Concesio si è costruito un museo di opere d’arte con richiamo religioso in senso largo, costituito da doni che Paolo VI ricevette nella sua vita: qualcosa di straordinario che lascia senza parole.
Riguardo alla figura di santa Teresina è stata una folgorazione constatare, davanti all’interessante spazio battesimale della Pieve di Concesio, il ricordo di una data: il 30 settembre 1897 giorno della morte della santa che coincideva con il giorno del battesimo del piccolo Giovanni Battista Montini. Lui stesso ebbe a dire: «Sono nato alla Chiesa il giorno in cui la Santa nacque al cielo. Questo le dice quali sono gli speciali legami che ad essa mi vincolano”. Infatti, poco prima di morire, Teresa guardando un’immagine che mostrava una bianca Madonna intenta a vegliare accanto alla culla di un bambino appena battezzato, aveva promesso: “Più tardi andrò anch’io attorno ai bambini appena battezzati”.
Siamo proprio nei giorni di quel battesimo e nel giorno in cui il calendario riporta la festa liturgia della straordinaria santa Teresa di Gesù bambino e del Volto Santo. Lasciamo passare l’inverno e poi… un giorno di pellegrinaggio a Concesio! Dopo questa personale testimonianza ecco un richiamo agli artisti e alla piccola Teresa
Don Norberto
Messaggio di Paolo VI agli artisti
“Ora a voi tutti, artisti che siete innamorati della bellezza e che per essa lavorato: poeti e uomini di lettere, pittori, scultori, architetti, musicisti, gente di teatro e cineasti… A voi tutti la Chiesa del Concilio dice con la nostra voce: se voi siete gli amici della vera arte, voi siete nostri amici!
Da lungo tempo la Chiesa ha fatto alleanza con voi. Voi avete edificato e decorato i suoi templi, celebrato i suoi dogmi, arricchito la sua liturgia. L’avete aiutata a tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere comprensibile il mondo invisibile.
Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Essa vi dice con la nostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo!
Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani…
Che queste mani siano pure e disinteressate! Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo: questo basti ad affrancarvi dai gusti effimeri e senza veri valori, a liberarvi dalla ricerca di espressioni stravaganti o malsane. Siate sempre e dovunque degni del vostro ideale, e sarete degni della Chiesa, la quale, con la nostra voce, in questo giorno vi rivolge il suo messaggio d’amicizia, di saluto, di grazie e di benedizione”.
(8 dicembre 1965 alla fine del Concilio)
Paolo VI e il 1º ottobre
Inizia il mese di ottobre che nella spiritualità cristiana viene chiamato anche il mese missionario. Il 22 ottobre – memoria liturgica di san Giovanni Paolo II -, si celebra la giornata mondiale missionaria. Come tutti sanno, la patrona delle Missione è santa Teresa del Bambin Gesù che, entrata nel Carmelo di Lisieux con le sue sorelle, non ne è mai più uscita. La Chiesa l’ha segnalata con questo titolo, oltre a quello di Dottore della Chiesa (ricordo che questo titolo fu annunciato da papa Wojtyła al termine della GMG di Parigi nel 1990) perché scrisse:
“Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue.
Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che, l’amore è eterno.
Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà”.
(da “Storia di un’anima”)
Ecco colei che risveglia lo spirito della Missione e che accompagna il cammino di quanti partono per annunciare il vangelo ad ogni angolo della terra che consiste nell’immergere tutti nella vita di Dio che è Amore del Padre e del Figlio.
Il 22 ottobre insieme
Le nostre sette chiese si incontreranno nella liturgia delle ore 16 presso l’oratorio di santo Stefano (saranno sospese le messe del pomeriggio in tutte le parrocchie). Noi, laici e sacerdoti che siamo stati beneficiati gli scorsi anni dalla presenza di missionari e di missionarie attraverso la Mission Segrate, vogliamo annunciare con più calore ciò che Dio ha fatto per noi. Sarà bello poter incontrare amici o persone di casa e invitarli a quella celebrazione. Abbiamo i canali sociali per arrivare a tutti: i ragazzi sono esperti, i giovani ancora di più ma anche le persone più anziane sanno usare il cellulare… Potrei dire: “Guarda che io vado; vuoi venire con me a questa liturgia? In fondo è solo una Messa!”.
In quella celebrazione indicheremo alcune proposte significative aperte a tutta la città come segno di questa nostra continua “Mission Segrate“. Santa Teresa tiferà per noi; anche Giovanni Paolo II, come pure Paolo VI, primo Papa che ha iniziato a viaggiare per il mondo, e papa Francesco ci sorriderà! Con questi amici e amiche di cosa potremo avere paura?
Il programma sarà esposto alle porte delle chiese e sul sito; iscrizioni per l’apericena in parrocchia o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: festa.oratoriosegrate@gmail.com
Appuntamenti e avvisi
- Da mercoledì 4 ottobre a santo Stefano sospesa la Messa delle ore 8.30; la Messa sarà celebrata alle ore 6.30 per offrire un momento di liturgia prima del lavoro e della scuola. Al giovedì rimane confermato l’orario della Messa alle ore 18 (non viene riproposta la Messa delle ore 20.30).
- Da giovedì 5 ottobre a santo Stefano adorazione eucaristica dopo la messa delle 18
- Ogni venerdì a san Felice adorazione eucaristica e vespero dalle 17.30 alle 18.30
- Sabato 7 ottobre ore 15.30 a santo Stefano: Cresima per i primi 42 ragazzi
- Domenica 8 ottobre
- ore 11.30 a San Felice: inizio catechismo e accoglienza di don Felice
- ore 16 a Novegro: inizio dell’anno catechistico