19 maggio 2023 – tempo pasquale

Cinquanta passi verso Pentecoste
35º passo: ABITAZIONE

Venerdì 19 maggio

Testi della messa: Ct 2, 17 – 3, 1b. 2; Sal S 12 (13); 2Cor 4, 18 – 5, 9; Gv 14, 27-31a

“Una riga”: Riceveremo da Dio un’abitazione (Paolo)
Sapere dove andare, andare dove c’è stabilità, sentirsi “a casa”, è una esperienza essenziale e la si sperimenta quando siano per diversi motivi in altri posti che non sia la nostra abitazione. Paolo parla di una casa che Dio promette. Non costruita con materiali umani perché…non sarebbe di Dio. E’ la comunione nel Padre, la comunione che è “casa”, dove ci sentiamo amati, siamo noi stessi.
Invece di attendere di abitare la comunione che dovrebbe esserci solo dopo il funerale…si anticipa la comunione da vivi! Non parliamo di casa futura se non come completamento della casa in cui già siamo: la comunione con il Padre. E se poi chiudiamo il cerchio ricordandoci che Lui prende casa in noi, come è accaduto nella vita di Maria…rimaniamo senza parole.
* Aspettiamo godendo della fraternità dei figli che stanno in Dio…poi sarà colo il completamento della promessa.

Trentacinquesimo passo: Abitazione

Nella messa: Fratelli, noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli. (Paolo)

Preghiera di chiusura
Loda il Signore, anima mia, alleluia. Nella mia vita loderò il Signore, alleluia. Finché avrò vita, canterò al mio Dio, alleluia.


AKATISTOS – undicesima stanza

21. Come fiaccola ardente per che giace nell’ombre contempliamo la Vergine santa, che accese la luce divina e guida alla scienza di Dio tutti, splendendo alle menti e da ognuno è lodata col canto:
Ave, o raggio di Sole divino,
Ave, o fascio di Luce perenne.
Ave, rischiari qual lampo le menti,
Ave, qual tuono i nemici spaventi.
Ave, per noi sei la fonte dei sacri Misteri,
Ave, Tu sei la sorgente dell’Acque abbondanti.
Ave, in Te raffiguri l’antica piscina,
Ave, le macchie detergi dei nostri peccati.
Ave, o fonte che l’anime mondi,
Ave, o coppa che versi letizia.
Ave, o fragranza del crisma di Cristo,
Ave, Tu vita del sacro banchetto.
Ave, Vergine e Sposa!

22. Condonare volendo ogni debito antico, fra noi, il Redentore dell’uomo discese e abitò di persona: fra noi che avevamo perduto la grazia. Distrusse lo scritto del debito, e tutti l’acclamano: Alleluia!