Quando vivi per tanti anni con un oggetto e poi, ad un certo punto, si rompe o non funziona più, ti accorgi di quell’oggetto.
E’ il caso di un semplice rasoio elettrico preso nel 1984 e che… ha accompagnato la mia faccia per così tanti anni. Qualche giorno fa il motore ha dato gli ultimi sussulti e si è spento. Nulla da fare. Metterlo a posto sarebbe stato un problema: “Fai prima a comprarlo nuovo che a metterlo a posto”, ti dicono. Ci sono logiche commerciali che ti portano all’acquisto, ma qui siamo davanti ad un esaurimento della forza motore.
Se ci penso bene, in fondo, questo rasoio ha visto tutte le parrocchie in cui sono andato, i luoghi di pellegrinaggio (in vacanza non lo porto così poteva fare vacanza anche lui) e quindi ha respirato aria di spiritualità. Doveva solo lavorare di più al termine delle vacanze perché la barba si faceva lunga.
Grazie al suo apporto mi ha reso “presentabile” in tanto anni di onorato lavoro. Del resto non puoi stare con la barba incolta se vuoi stare con le persone in un modo rispettoso. L’amico rasoio riceveva da me quella semplice cura per la pulizia, niente di più e, da servo indefesso, non mi ha mai creato problemi.
Ora che ha tirato le cuoia, mi spiace un po’ lasciarlo, visto che mi ha accompagnato per tanti anni, memore di una mentalità antica in cui gli elettrodomestici avevano una durata differente. Certo in cosi tanto tempo non ho dato commercio alle fabbriche di rasoi… dal momento che lui resisteva.
Mi fa specie non trovarlo più nella sua custodia ora che è stato sostituito da un nuovo rasoio moderno, senza filo e ricaricabile come se fosse un cellulare. Altro stile e altro look, adeguato ai tempi.
Un rasoio da prete che ha fatto il suo dovere senza che io me ne sia accorto. Ora che sparisce mi rendo conto di quello che ha fatto per me, delle mille e più volte che l’ho preso in mano, pulito e soffiato. Lo devo ufficialmente salutare e ringraziare per il suo silenzioso servizio.
Anche un rasoio ha un’anima!
Don Norberto