VII domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
La strada c’è… seconda puntata
Seconda puntata perché il foglio precedente era sulla… prima puntata. Mettiamo così in pista gli elementi semplici ma anche precisi, visto il periodo che viviamo, su come ci muoveremo..
In ogni cultura e in ogni nazione centrale è la strada, per collegare una via all’altra, una casa all’altra, per unire un quartiere, per favorire il commercio e lo scambio di beni e di notizie. I sentieri di montagna, che oggi usiamo per il trekking o per altro, spesso erano le vie di comunicazione tra una valle e l’altra, tra il paese e ogni alpeggio. Senza strada c’è l’isolamento, l’afasia, l’ignoranza, la povertà, la tristezza.
Uso il termine “strada” per indicare l’anno liturgico. Perché la strada? L’anno liturgico che si snoda da circa metà novembre e percorre feste, memorie di santi, eventi cristiani ritmati sulla domenica, è per noi credenti (dico i credenti!) lo scorrere del tempo nella realtà in Dio.
Lo svolgersi dell’anno della Chiesa permette il movimento tra Dio e noi e il passaggio tra noi e Dio; permette il movimento tra quello che sono ora e quello che mi è chiesto di diventare; permette il passaggio da una esperienza e l’altra e la crescita da una età all’altra.
Abbiamo già parlato dell’anno liturgico come aspetto essenziale. Il vescovo ne parla a iosa. Segnaleremo in modo evidente “questa” strada, dando importanza alla prima settimana di ogni tempo liturgico.
Nel rito ambrosiano, l’anno liturgico si dispiega su tre parole che uniscono giorni e mesi: Incarnazione, Pasqua, Pentecoste.
Avremo così il tempo dell’Incarnazione con Avvento, le feste di Natale e il periodo post natalizio. Avremo il tempo di Pasqua con la Quaresima, il Triduo pasquale e i Cinquanta giorni della Pasqua. Infine, il tempo di Pentecoste che ci porta alla fine dell’anno liturgico con la festa di Cristo Re, facendoci fermare su “due punti sosta” nella festa del Martirio di Giovanni Battista (fine agosto) e nella festa della Dedicazione del Duomo (terza domenica di ottobre).
Vogliamo scandire l’inizio di ogni periodo con un segno preciso:
- domenica: attenzione alla ricchezza della liturgia e del pane ricevuto
- lunedì: lettura della lettera del vescovo (al pomeriggio e alla sera)
- martedì: giornata per vivere il sacramento della confessione, richiamo battesimale
- mercoledì: giornata per riprendere la catechesi del Papa che rivolge al mondo
- giovedì: giornata eucaristica con l’adorazione silenziosa
- venerdì: momento culturale che proporremo con anche un richiamo alla carità
Inizieremo in questo modo l’Avvento 2020 con la domenica 15 novembre.
Ecco la strada della Chiesa su cui ogni credente è inviato a muoversi o a fare un passo in avanti rispetto a dove si trova nella fede. Questo ci fa essere però sempre collegati e uniti nel flusso d’amore che scaturisce dal trono dell’Agnello, secondo ‘Apocalisse.
Cercheremo di non disturbare questo tempo con altre iniziative ma favorendo il più possibile il coinvolgimento di tutti su… questa strada che ci è data per camminare in Dio.
Don Norberto
Percorso verso il Matrimonio a Segrate
Sono quattro i percorsi verso il matrimonio proposti nelle parrocchie di Segrate.
Ideale è poter partecipare senza aver fissato ancora una data (poterlo fare un anno prima, per esempio), scegliendo la propria parrocchia, là dove è possibile,
In bacheca le indicazioni.
I sacramenti si pagano?
Dopo l’accenno al senso delle offerte durante la messa segnaliamo un altro aspetto.
“I sacramenti si pagano? I battesimi hanno un costo? Un funerale o un matrimonio hanno una tariffa? Quanto viene a far dire una messa”?
Sappiamo come papa Francesco si sia scagliato contro ogni forma di attaccamento al denaro collegato con i sacramenti. E allora? Solo se un gesto ha senso si compie!
Io, personalmente, la penso così: “in occasione di una circostanza significativa mi ricordo della comunità cristiana e lascio un contributo”.
Al funerale non si paga una tariffa tra le voci delle pompe funebri ma… in una busta metto un contributo se mi sento parte di questa comunità.
Al battesimo non si paga la vestina o la candela ma… lascio un contributo per la comunità in cui cresceremo noi come famiglia.
Al matrimonio non si paga il corso dei fidanzati ma… metto una quota tra le spese quasi a voler invitare la comunità alla mia festa.
Alla Cresima o alla Prima Comunione non si paga il disturbo ma… mi ricordo ancora dei bisogni della comunità.
L’occasione di celebrare una Messa per i defunti unendomi alla Gerusalemme celeste, oltre ad essere un momento di incontro tra parenti e amici e di ricordo della persona cara, diventa un gesto verso la comunità terrena.
Non è una offerta (“Tenga per il suo disturbo”) ma… sentirsi parte della comunità cristiana di Santo Stefano. Ecco l’aspetto da recuperare e a cui dare un senso. Per il sostentamento del prete esiste l’intelligente e libera modalità dell’8×1000 che, nella libertà, segnala la propria attenzione al lavoro della Chiesa e dei preti nel nostro Pese. Credo sia superfluo ricordare che non siamo stipendiati. dal Vaticano!
Per l’offerta che si decide di dare alla Chiesa, secondo le modalità ricordate prima, l’ideale sarebbe che si usasse sempre una busta: per i battesimi e il matrimonio suggerisco anche di posizionarli sull’altare, per il senso che hanno. Ha una sua dignità il gesto.
Le offerte del popolo di Dio saranno rendicontate, motivando gli impegni di spesa nel rispetto delle regole dello Stato.
Ecco, credo che sia giusto parlarne ma in un modo giusto e corretto.
E il mese missionario?
Il mese di ottobre inizia con la festa di Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni senza mai essere uscita dal convento.
Fare valigie e partire per annunciare il vangelo in altre parti del mondo è vocazioni di alcuni, essere aperti per ogni annuncio è vocazione di tutti. Il 25 ottobre è così giornata missionaria (o domenica del mandato missionario) preceduta la sera prima dalla veglia missionaria: sarebbe bello partecipare con una buona rappresentanza.
Una Chiesa aperta riconosce la fede presente nelle persone di etnia diversa che sono battezzate e vivono nel Milanese la loro fede; una Chiesa aperta riconosce gli immensi spazi per un annuncio che tocchi il cuore ferito e malato.
Non sarà male la ripresa sul territorio del “Sinodo delle Genti”, iniziativa interrotta a causa della Pandemia.