Quinta domenica di Pasqua
La pace sia con voi
Accogliendo il messaggio di Papa Leone XIV nel suo saluto dalla Loggia della Basilica San Pietro nel giorno dell’elezione a Pontefice, messaggio a sua volta ispirato dalle prime parole di Gesù risorto agli apostoli, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, d’intesa con il Consiglio pastorale diocesano, ha preparato un testo dal titolo «La pace sia con voi», rivolto a tutti i fedeli ambrosiani.
Testo da fare nostro, superando gli aspetti di simpatia o antipatia del Papa e della fiumana di commenti ascoltati. Noi, perché credenti in Gesù, vogliamo seguire e mettere in pratica le sue parole nei modi che ci competono e con un piglio nuovo.
- «La pace sia con voi»
Noi accogliamo la parola del Risorto, accogliamo il saluto di Papa Leone XIV. Noi siamo commossi, grati, disponibili alla grazia della pace.
Noi professiamo la nostra fede e siamo disposti alla speranza, pellegrini di speranza, secondo l’invito di Papa Francesco.
- «La pace sia con voi»
Noi sentiamo lo strazio intollerabile del rifiuto della pace, della negazione della pace, dell’umiliazione della pace. Noi ripetiamo a tutti e sempre: mai più la guerra!
Noi siamo sconcertati dall’odio, dal desiderio di vendetta, dalla violenza, dalla pratica della tortura, dall’infierire su coloro che non possono difendersi.
- «La pace sia con voi»
Noi decidiamo di essere operatori di pace perché abbiamo ricevuto la grazia di essere figli di Dio. Vogliamo operare per la pace, pregare per la pace, tenere vive l’attenzione, le domande, le inquietudini nei conflitti che seminano morte e distruzione.
- «La pace sia con voi»
Noi ci impegniamo a pensare la pace, la pace giusta, la giustizia che è la condizione per la pace; noi ci impegniamo a pensare, a pregare, a operare per la riconciliazione e il perdono che rendono possibile la pace. Noi ci impegniamo a stare dalla parte dei deboli, a operare per liberare gli oppressi dagli oppressori con l’impegno disarmato e disarmante, che percorre le vie della pace.
- «La pace sia con voi»
Noi vogliamo percorrere i giorni per essere eco delle parole di pace di Gesù risorto. Ci impegniamo ad abitare il quotidiano, le nostre famiglie, le nostre comunità come luoghi dove le ferite possono essere sanate dalla pratica del perdono e dalla grazia della riconciliazione. Vogliamo abitare i social per trasmettere messaggi di pace. Vogliamo coinvolgere le nostre comunità per tenere vivo l’annuncio della pace. Vogliamo vivere il nostro lavoro e le nostre responsabilità ecclesiali e civili come contesti propizi per seminare la pace.
- «La pace sia con voi»
Noi incoraggiamo le scuole, le università, le istituzioni educative a costruire una cultura di pace, a educare a pensare la pace, a studiare le condizioni della pace in ogni terra e per ogni popolo.
- «La pace sia con voi»
Noi ci proponiamo di praticare la compassione, la prossimità, ogni forma possibile di sollecitudine verso coloro che sono feriti dalla guerra nel corpo e nell’anima.
- «La pace sia con voi»
Noi incoraggiamo l’opera tenace della diplomazia, noi sosteniamo le forze politiche che operano per la pace, noi ricordiamo alle istituzioni finanziarie e alle imprese le responsabilità per l’opera della pace. Noi condividiamo la pratica della solidarietà, il desiderio della conoscenza, l’inclinazione alla benevolenza, la predisposizione alla stima delle persone e delle nazioni di ogni paese e di ogni cultura e tradizione.
- «La pace sia con voi»
Noi chiediamo al Signore Risorto la grazia di essere uomini e donne di pace: la pace sia con noi, sia in noi, come dono, come decisione di conversione e di resistenza di fronte alle tentazioni della indifferenza, della aggressività, del risentimento, dell’istinto di reagire al male con il male, del sentimento di vendetta. La pace sia in noi perché possiamo essere operatori di pace, intercedere per la pace giusta e duratura.
- «La pace sia con voi»
Noi ci proponiamo di segnare nel calendario di ogni anno i giorni per pregare, per celebrare, per manifestare nella ricerca della pace.
29 maggio – solennità dell’Ascensione
Vogliamo dare valore ad una festa “nostra” che non è legata a nessun riferimento civile (certo in Svizzera è vacanza!) e che ci fa andare al lavoro o a scuola. Eppure il richiamo ai quaranta giorni dalla Pasqua rappresenta un importante aspetto della nostra fede. Andando a rubare le parole dall’amato papa Benedetto XVI diciamo: “L’Ascensione del Signore segna il compiersi della salvezza iniziata con l’Incarnazione. Come per noi è disceso dal cielo, e per noi ha patito ed è morto sulla croce, così per noi è risorto ed è risalito a Dio, che perciò non è più lontano. San Leone Magno spiega che con questo mistero «viene proclamata non solo l’immortalità dell’anima, ma anche quella della carne. Oggi, infatti, non solo siamo confermati possessori del paradiso, ma siamo anche penetrati in Cristo nelle altezze del cielo». Cari amici, l’Ascensione ci dice che in Cristo la nostra umanità è portata alla altezza di Dio; così, ogni volta che preghiamo, la terra si congiunge al Cielo. E come l’incenso, bruciando, fa salire in alto il suo fumo, così, quando innalziamo al Signore la nostra fiduciosa preghiera in Cristo, essa attraversa i cieli e raggiunge Dio stesso e viene da Lui ascoltata ed esaudita”.
Come dare importanza a questa solennità? Possibilmente ritagliandosi del tempo per la celebrazione eucaristica durante le messe di orario (a santo Stefano sospesa la messa delle 18 celebrando la messa al mattino ore 8.30)
Bello sarebbe convergere alla solenne celebrazione serale alle ore 21 a santo Stefano o a San Felice. Celebrare di sera, dopo il lavoro, per trovarsi con i credenti che magari non incontriamo di domenica per i diversi orari delle messe… perché questa è una “festa nostra”!
Anche la presenza dei figli avrebbe senso, magari con un passaggio finale in gelateria. Perfino le persone anziane potrebbero organizzarsi per partecipare, superando eventuali paure.
Se ciò non fosse possibile, per svariati motivi (come avvenne nel periodo del Covid), basterebbe vivere il giorno con una maggior attenzione: da un lato alzando in alto il nostro pensiero, e dall’altro, dando ancora più valore agli impegni giornalieri. Potremo sempre immaginare la scena del Cristo benedicente ricordato nel vangelo di Luca: “Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio”.
Una giornata sotto la benedizione del Signore resa ancora più speciale. Meno male allora che l’Ascensione cade di giovedì, un giorno feriale che ci offre la possibilità di valorizzare la nostra numerazione, senza alcun obbligo o precetto, celebrando questa festa… gratis!
Rosario di maggio
Santo Stefano: mercoledì alle ore 20.45
- mercoledì 21 maggio: via De Amicis, piazza del mercato
- mercoledì 28 maggio: via Caravaggio, al Village
San Felice: mercoledì alle ore 20.45
- mercoledì 21: panchina vista lago strada Malaspina
- mercoledì 28: prato lato sinistro della chiesa
Novegro: martedì alle ore 20.45
- martedì 20 maggio: via Dante 5
- martedì 27 maggio: via Novegro, davanti alla scuola
INTELLIGENZA ARTIFICIALE per non addetti ai lavori
Dopo l’interessante e chiaro incontro di martedì 13 maggio, secondo incontro, oratorio di Santo Stefano:
- Intelligenza Artificiale: fondamenti e dinamiche
mercoledì 21 maggio, ore 16.30 – Riccardo Pelusz, ricercatore indipendente
AVVISI
- Giovedì 22 maggio: partenza per pellegrinaggio a Roma
- Domenica 25 maggio
- ore 9.30: Cresima a Novegro
- ore 11.30: Prima Comunione a San Felice
- ore 16: Battesimi a santo Stefano
- ore 19: incontro del gruppo 35-50