Sesta domenica di Pasqua
Si inizia nella novità
Con la messa celebrata domenica 18 maggio nella gremita piazza san Pietro inizia ufficialmente il ministero di Leone XIV. Molti hanno seguito la celebrazione e altrettanti hanno compreso il significato del palio, il paramento liturgico che il pontefice indossa n ogni celebrazione e il valore dell’anello del pescatore. Grazie alla TV, ai social e ai giornali, siamo aiutati a conoscere meglio gli eventi di “casa nostra” che in questo caso riguardano il Papa. Facendo sabato scorso un breve ritiro spirituale con i ragazzi di san Felice che avrebbero fatto la cresima, è emerso un interessante collegamento tra il valore del sacramento e gli avvenimenti legati al conclave e all’azione dello Spirito Santo. E’ stato bello scoprire, con grande stupore che i ragazzi sapevano tutto del Papa!
È questa la potenza dei mezzi di comunicazione, talvolta fin troppo esagerati ma che possono essere un utile strumento di crescita nella fede. Certo, sempre con sano spirito critico, soprattutto quando ci si imbatte in commenti o elucubrazioni fantareligiose… E allora iniziamo nella novità dello Spirito santo che garantisce la “rinnovata giovinezza della Chiesa”, come si esprime un’orazione che si usa in occasione della Prima Comunione.
31 maggio
Poiché quest’anno la ricorrenza della Visitazione di Maria ad Elisabetta cade di sabato non potremo celebrare una particolare liturgia per questa festa che merita due parole di richiamo se non altro per il movimento della Spirito che muove Maria verso la cugina e che, di riflesso, agita i due bambini. Piccola Pentecoste potremmo dire. Da lì poi il famoso cantico del Magnificat che accompagnerà la preghiera della Chiesa nella sera di ogni giorno. Un incontro nella gioia per ciò che in loro era capitato, tempo per condividere nella luce delle parole il racconto di una maternità inaspettata. Una grande occasione per la Chiesa, che vive questo periodo storico, per sollevare lo sguardo in alto percependo il movimento dello Spirito che con il soffio e con il suo fuoco rompe l’aria sgradevole creata dal male e il gelo prodotto dalle varie forme di cattiveria. Entriamo in quella casa, nel saluto di due madri, nel sussulto di due bambini.
Don Norberto
La lussuria
Con questo vizio ci fermiamo. Abbiamo offerto spunti di riflessione nell’anno di giubileo, movimentato dalle ultime vicende ecclesiali che ci ha portato, a salutare papa Francesco e ad iniziare un percorso nuovo con Leone XIV. Abbiamo offerto degli spunti su concreti aspetti di vita, frutto di un approfondimento e confronto con i partecipanti del “gruppo 35-50” che hanno riflettuto a partire dal libro di don Fabio Rosini “L’arte della buona battaglia”.
Per cominciare ad approfondire con voi l’opera di questo demone, vorrei prima mettere in chiaro cosa la lussuria non è. La lussuria non è il naturale impulso sessuale insito in ogni uomo e donna. “Non è lecito disprezzare la vita corporale dell’uomo.” No, non sono parole mie, ma del Concilio Vaticano II.
Nell’incontro fra due persone, che può portare all’origine della vita, Dio non ha voluto porre altro che gioia e bellezza. L’amore tra due persone è stato concepito perché potesse portare alla serenità e al bene dell’altro. Ma cosa succede se togliamo questi elementi dall’insieme?
Il lussurioso perde di vista l’importanza di una relazione autentica con chi ha di fronte: non vede più una persona con una sua storia, una sua sensibilità… Il suo sguardo avido e predatore vede solo un corpo, della pelle e delle forme da sottomettere o manipolare, con un solo scopo finale, quello del potere.
Ma come è possibile che sia così facile cadere vittime del demone della lussuria? Semplicemente perché è una via di comodo per chi cerca di sfuggire da frustrazioni presenti nella realtà, per chi cerca di lenire dolori, di riempire vuoti attraverso il suo sterile piacere.
Un piacere capace di azzerare e ossessionare la mente umana, riempiendola di pensieri superficiali incapaci di scavare fino a quella parte del nostro animo orientata all’amore. Un piacere che spinge con la sua superficialità a costruire un mondo irreale, dove sfogare impulsi e desideri possessivi. Che nel momento in cui si spostano nella vita reale trasformano un corpo in un bene di consumo, spesso in modo subdolo o immaginario, comunque fuorviante.
Ora che abbiamo capito chi sia questo demone e come subdolamente si insinui nella nostra mente, è giunto il momento di capire se esiste una antidoto a questo male così diffuso, specialmente dopo decenni nei quali pensiero comune era che gli appetiti non potessero essere circoscritti e la sessualità non dovesse avere confini.
L’attitudine che si oppone alla lussuria e permette un amore adulto, un amore fatto di conoscenza, relazione e condivisione, è solo una, la castità. Sia ben inteso: la castità nulla ha a che fare con la negazione della sessualità e, di per sé, non consiste nell’astinenza da essa.
Casto è colui che ben sa governare i propri appetiti interiori, perché le elettricità che scaturiscono al nostro interno non ci portino alla distruzione. Per vivere bene, nella serenità e nella gioia alle quali siamo chiamati, occorre saper custodire la propria dignità, e questo passa anche dal saper dare dei confini alla propria libido.
La vera sfida è raggiungere l’ “integrazione della sessualità nella persona e conseguentemente l’unità interiore dell’uomo nel suo essere corporeo e spirituale” (parole tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica). Liberarsi dai pensieri ossessivi della lussuria combattendoli con la sofrosyne, il pensiero che salva, intuizione della bellezza e della vita capace di illuminare se stessi e il prossimo. E ritrovare così un amore profondo che nella lussuria non riesce a trovare un suo posto.
Pensaci su una o più domande:
- Ti sei mai aperto al vero amore, per ricercare la serenità e il bene dell’altro e non la mera soddisfazione dei nostri impulsi?
- Castità non è solo ferrea disciplina, ma un armonico governo del tuo animo. E tu come la vivi?
- Il pensiero che salva è lo Spirito Santo che corregge, ma non scoraggia. E tu come poni il tuo pensiero verso il peccato tuo e altrui?
- Non si arriva al frutto del governo delle passioni senza passare per un profondo impegno quotidiano. Tu sei disposto a mantenerlo?
- Ti sei sempre impegnato a conoscere davvero una persona, o sei caduto anche te nella scorciatoia di vederla solo come un bene di consumo, adatto a soddisfare esigenze nate dalla tua mente?
Silvia
Dal 28 al 30 agosto a La Salette
Proposta di una esperienza estiva nel santuario francese de La Salette, a pochi chilometri da Gap, a circa 1.800 metri. Motivo… la montagna e in secondo luogo scoprire un santuario originale per due ragioni: la Madonna comparve una sola volta il 19 febbraio 1846 e indossava l’abito delle donne del posto. Significativo il messaggio che Maria rivelò ai piccoli Maximin e Mélanie, che si sintetizzava in quel “Tornate alla messa della domenica e non bestemmiate”.
Proposta di tre giorni (due notti), ospitati nella casa per i pellegrini, in un clima vacanziero ma con momenti di serenità e di riflessioni spirituali.
Costo: € 360 per viaggio e pensione completa (minimo 30 persone).
Per iscrizioni, contattare Enza al 335 7571786; iscrizioni entro il 10 giugno.
Avvisi
- Giovedì 29 maggio: festa dell’Ascensione
- A Santo Stefano: Messa alle ore 8.30 e, in forma solenne, alle ore 21 (sospesa la Messa delle ore 18)
- A San Felice: Messa alle ore 9 e, in forma solenne, alle ore 21
- Venerdì 30 maggio, a Santo Stefano, alle ore 21: Messa di seconda Comunione
Colletta per la Terra santa: da San Felice 2.000 €; da Santo Stefano 1.500 €; da Novegro 250 €.
Rosario di maggio: ultima settimana
- Santo Stefano: mercoledì alle ore 20.45
- mercoledì 28 maggio: via Caravaggio, al Village
- San Felice: mercoledì alle ore 20.45
- mercoledì 28: prato lato sinistro della chiesa
- Novegro: martedì alle ore 20.45
- martedì 27 maggio: via Novegro, davanti alla scuola
Maria, luce nella notte
Itinerario musicale con il Coro polifonico di Santo Stefano e il Coro di Novegro.
Lunedì 2 giugno, alle ore 21, presso la chiesa di Santo Stefano.