Domenica della divina clemenza
Quando tutto è complesso
Immagino: una situazione, lontano dall’Europa, in cui la comunità cristiana si trova ad essere minoritaria, senza poter accedere ai mezzi di stampa e senza particolari strutture su cui poggiare la propria opera.
Dopo la prima evangelizzazione avvenuta più di cento anni prima, il vescovo e i suoi pochi sacerdoti si trovano con una comunità piena di diversi soggetti: persone che vivono il battesimo con una vita animata dalla pregherà con i loro figli, altre che vengono da matrimoni interrotti a causa della violenza del marito o a causa di un abbondono della donna; persone che vivono negli affetti omosessuali o che hanno dei figli con questa tendenza; famiglie in cui una figlia si è innamorata di un non cristiano; persone che nella vedovanza o nella solitudine hanno trovato una nuova primavera incontrando una persona senza nessuna fede; qualche sacerdote poi che vive con fatica la propria sessualità e altri che sono vivaci nella vita sacerdotale; persone che hanno problemi sul lavoro o hanno una disabilità in casa; persone straniere laureate e non, venute da lontano per motivo di lavoro.
Penso ad una comunità variegata da tanti punti di vita e che però sente forte l’attrazione per il Signore, per lo spezzare il pane e per l’ascolto del vangelo. A questo punto come si potrà muovere il vescovo con i suoi sacerdoti?
Immaginare
Immagino: in primo luogo inviterà tutti, qualsiasi situazioni vivano, a guardare verso il Signore, sostenendo gli sforzi che ognuno va facendo affinché cresca la capacità di bene e di testimonianza cristiana. In secondo luogo, immagino, non potrà escludere nessuno, essendo anche la comunità piccola e seria nella fede. In terzo luogo, immagino, chiederà di stare vicini, insieme, sapendo che lì sicuramente parlerà lo Spirito Santo e mostrerà modi nuovi di vivere da figli di Dio pur tra le vicende faticose di ognuno. In quarto luogo, immagino, proverà ad indicare come vivere in Gesù il proprio corpo, un corpo che ha subito il male o che chiede di essere amato, pur in situazioni irregolari. In quinto luogo, immagino, si appellerà alle indicazione morali della Chiesa e del catechismo, comprendendo il senso di una tradizione. In sesto luogo, immagino, indicherà alcune vie di rottura rispetto a comportamenti legati alla rispettiva cultura. In settimo luogo… in ottavo luogo… immagino.
Immaginavo situazioni di questo tipo, leggendo la Dichiarazione “Fiducia supplicans” della Dicastero per Dottrina della fede dove, a fronte di domande poste dai vescovi, si danno indicazioni circa la benedizione delle persone.
Penso anche a san Paolo e a come abbia cercato vie pratiche per vivere nella fede in Gesù, tenendo conto delle abitudini e della mentalità del suo tempo, dando risposte e indicazioni. Altre domande oggi, altre situazioni: che fare?
Mi domando se non sia il tempo dell’ascolto, comunitario e buono dello Spirito Santo, tempo dello studio e della ricerca sapendo che non ci si può accontentare dell’aggettivo “cattolico” o “cristiano”. Non è tempo di contrapposizione o di barricate ma è un tempo più umile dedicato a cercare le strade di Dio in contesti umani e sessuali complessi e diversificati. Sullo sfondo si potrà comunque sempre sentire la voce del Maestro che guardava con benevolenza qualsiasi persona incrociava o che si accostava a Lui.
E se fosse un tempo dove vedere in un modo diverso, al di là della simpatia nei confronti di questo o di un altro pontefice, al di là del rischio di adattarsi alla mentalità del mondo o di riproporre solamente ciò che è sempre stato? Potrà il Signore abbandonarci?
Don Norberto
Mani di donna e di uomo
Mani di donna su un corpo e mani di uomo sul proprio petto: così si presenta l’attuale domenica e la prossima. Sono rispettivamente la domenica della “Divina clemenza” e “del Perdono”.
Sono una delle interessanti caratteristiche del nostro rito che precedono sempre la Quaresima, qualsiasi sia la data della Pasqua. Mani che toccano e ungono di profumo il corpo di Gesù da cui emana un amore che arriva a… profumare il cuore, perdonando e riempendo di affetto il corpo vuoto della donna. Mani che si battono il petto riconoscendo la propria realtà forse incapace di uscire dal male e che trovano nella parola del Maestro (è una parabola certo) la certezza di un Dio che guarda con benevolenza.
Controcanto è l’atteggiamento del padrone di casa (con tanto di nome: Simone) che non ha profumo nella sua casa, che mette in dubbio la serietà dell’ospite Gesù. Anche l’atteggiamento del fariseo che non ha bisogno di battersi il petto essendo già bravo di suo, sembra fare da spalla negativa al pubblicano. Un po’ di noi tra quelle mani rese belle dal corpo di Gesù e un po’ di noi nel non profumo o nella durezza di cuore. Ecco perché due domeniche belle!
11 febbraio
È una data resa celebre dall’apparizione della Madonna alla piccola Bernardette nella grotta di Massabielle a Lourdes; come italiani ricordiamo la firma dei Patti lateranensi, un tempo giorno di vacanza scolastica. Non possiamo dimenticare il giorno in cui Benedetto XVI diede l’annuncio della rinuncia al soglio pontificio. A completamento segnaliamo il primo appuntamento, proprio l’11 febbraio 2022 nella chiesa di Lavanderie, per la Mission Segrate. Un po’ di promemoria da appuntamenti piccoli a quelli grandi, da quelli lontani a quelli vicini, non guasta.
La Chiesa e i cinquantenni
Sabato 20 gennaio il quotidiano “Avvenire” riportava una annotazione sui cinquantenni, proprio mentre stiamo iniziando questa proposta. Ecco un accenno del giornalista Guido Mocellin.
Capita che dagli attori dell’infosfera ecclesiale incontrati grazie a questa rubrica mi giungano segnalazioni, che volentieri raccolgo. È il caso, in questi giorni, di suor Cristiana Scandura, che mi suggerisce un post su Facebook ( abbastanza anomalo. Titolo: «Dedicato alle persone di mezza età». Ma prima di tutto bisogna intendersi sul significato dell’espressione “mezza età”. Dice suor Cristina: «Non si riesce a fare agevolmente ciò che prima si faceva con estrema facilità, ma non ci si vuole arrendere… i ricordi sono un po’ confusi come un giorno di nebbia e di caligine… sul viso cominciano a fare capolino le prime rughe…». Ma soprattutto «si tirano le somme della vita che si è vissuta fino ad allora, perché si ha la percezione viva che il tempo che ci sta davanti si accorcia sempre di più». La parte più originale (e più apprezzata online) del post è la prima, in cui l’autrice rimprovera la Chiesa per la scarsa attenzione che rivolge ai cinquantenni: «Talvolta durante la liturgia mi indispettisco, anche se cerco di non darlo a vedere, quando leggo nei formulari di preghiera le intenzioni che riguardano i giovani e gli anziani»; «mi aspetterei un pensiero, un ricordo nella preghiera rivolto a Dio anche per le persone di mezza età, ma niente, rimango puntualmente delusa». Di qui «la risoluta decisione di pregare ogni giorno in modo particolare per esse. Naturalmente, prima di far parte di questa “categoria” non ci facevo molto caso, ma ora è diverso…».
Giornata della vita e il CAV
Quando, circa quarantacinque anni fa, fu approvata la legge che legalizzava l’aborto, un gruppo di persone che operavano all’ospedale Mangiagalli di Milano pensarono che forse, tra tutte le mamme che decidevano di fare quello che la nuova legge consentiva loro di fare, ce ne fossero alcune che lo facevano solo perché non si potevano permettere di non farlo; solo perché pensavano di non poter assicurare al loro figlio un futuro sereno. Quelle persone costituirono il Centro Aiuto alla Vita che ha offerto assistenza, non solo psicologica, ma anche economica a quelle mamme e permettere che il loro il figlio venisse al mondo con una prospettiva di vita.
Nessun mecenate sponsorizzò l’iniziativa e allora venne deciso, con il consenso della Conferenza Episcopale Italiana, di dedicare una giornata alla vita, Per sostenere l’iniziativa e nata “Un fiore per la Vita”, con la primula.
Oltre al CAV Mangiagalli, il CAV ha una sede a Cernusco sul Naviglio e opera in nove comuni: Cernusco sul Naviglio, Carugate, Bussero, Cassina de Pecchi, Pioltello, Segrate, Vimodrone, Cologno Monzese, Brugherio.
Appuntamenti
- Lunedì 5 febbraio: Consiglio Pastorale a San Felice
- Martedì 6 febbraio: Consiglio Pastorale a santo Stefano
- Venerdì 9 febbraio: incontro con il dott. Alberto Scanni: “Un oncologo che affronta il male in casa sua”. Testimonianza di una vicenda che tocca molte persone.
- Sabato 10 febbraio, alle ore 12, al giardino pubblico di via Grandi: commemorazione delle vittime nelle stragi delle Foibe
- Domenica 11 febbraio, alle ore 11.30: Messa animata dal gruppo Oftal
Dalle ore 14 alle ore 16, a Novegro: ritiro spirituale con il diacono Dario Gellera