Domenica di Pentecoste
Un momento di cambiamento
Carissimi,
a nome del nostro Arcivescovo vi comunico che, dal 1° settembre 2022, don Gabriele Catelli lascerà la vostra parrocchia per mettersi al servizio di un’altra comunità cristiana alla quale il Vescovo lo invierà.
La presenza di don Gabriele per la comunità cristiana di Santo Stefano è stata preziosa, soprattutto per la sua grande attenzione ai ragazzi e giovani, con i quali ha condiviso molto del suo tempo e delle sue energie. Inoltre lo ringraziamo per la sua passione intelligente anche nel campo della Carità.
Mentre salutiamo e ringraziamo di cuore don Gabriele per il suo impegno nel farci conoscere la bellezza del Vangelo, preghiamo per il nuovo sacerdote che il Vescovo ci invierà e che verrà ordinato prete il giorno 11 di giugno nel Duomo di Milano.
Ogni passaggio nel ministero ci ricorda la fedeltà del Signore alla sua Chiesa ma anche la necessità di continuare a pregare per tutte le vocazioni a servizio della nostra Chiesa Ambrosiana. Affidiamo a Maria questo suo nuovo cammino.
Don Antonio Novazzi
vicario episcopale di zona
Una parola per noi
Poche parole, per ora, La notizia non arriva improvvisa, visto la permanenza di don Gabriele tra noi nella sua prima destinazione sacerdotale. Lo accompagniamo con l’affetto e il ricordo davanti a quell’altare dove ha celebrato molte volte la liturgia. Gli auguriamo che nella nuova destinazione, sempre nel servizio ai ragazzi e ai giovani, possa fare tesoro dell’esperienza vissuta qui.
Siamo anche grati al Vescovo che invia un nuovo prete tra quanti verranno ordinati. Oggi, non sempre alla partenza di un sacerdote è garantito l’arrivo di un altro prete. La preghiera allora per i candidati al sacerdozio e per quanti vorranno mettere la loro vita nella mani del Signore.
Una parola per la città
Anche due parrocchie della città sono coinvolte nel trasferimento nella persona del parroco: don Paolo Zucchetti dopo 10 anni vissuti a san Felice lascia la parrocchia; don Adelio Brambilla dopo solo tre anni lascia la parrocchia di Milano Due per seri problemi di salute.
Così nel breve tempo tutta la fraternità sacerdotale è completamente cambiata sia nelle persone che nei nuovi impegni pastorali. A don Norberto e al prete novello che verrà, è chiesto di seguire anche la parrocchia di san Felice.
Non possiamo permetterci il lusso di sprecare l’esperienza iniziata questo anno con i missionari verso la “Mission Segrate” al fine di creare una collaborazione della parrocchie in chiave di missionarietà e di apertura. Nel mese di settembre riprenderemo con slancio questo lavoro fecondo.
Il Papa continua a farci pensare
Riprendiamo e chiudiamo l’intervento che Papa Benedetto XVI ha fatto ai giovani a Sydney nel 2008 durante la veglia della GMG. Testo preciso e chiaro sullo Spirito Santo: per la festa di Pentecoste un ottima e chiara riflessione.
Perciò con l’aiuto di sant’Agostino, cerchiamo di illustrare qualcosa dell’opera dello Spirito Santo. Egli annota che le due parole “Spirito” e “Santo” si riferiscono a ciò che appartiene alla natura divina; in altre parole, a ciò che è condiviso dal Padre e dal Figlio, alla loro comunione. Per cui, se la caratteristica propria dello Spirito è di essere ciò che è condiviso dal Padre e dal Figlio, Agostino ne conclude che la qualità peculiare dello Spirito è l’unità.
Un’unità di comunione vissuta: un’unità di persone in relazione vicendevole di costante dono; il Padre e il Figlio che si donano l’uno all’altro. Cominciamo così ad intravedere, penso, quanto illuminante sia tale comprensione dello Spirito Santo come unità, come comunione. Una vera unità non può mai essere fondata su relazioni che neghino l’uguale dignità delle altre persone. E neppure l’unità è semplicemente la somma totale dei gruppi mediante i quali noi a volte cerchiamo di “definire” noi stessi. Di fatto, solo nella vita di comunione l’unità si sostiene e l’identità umana si realizza appieno: riconosciamo il comune bisogno di Dio, rispondiamo all’unificante presenza dello Spirito Santo e ci doniamo vicendevolmente nel servizio degli uni agli altri.
La seconda intuizione di Agostino – cioè, lo Spirito Santo come amore che permane – discende dallo studio che egli fece della Prima Lettera di san Giovanni, là dove l’autore ci dice che “Dio è amore”. Agostino suggerisce che queste parole, pur riferendosi alla Trinità nel suo insieme, debbono intendersi anche come espressive di una caratteristica particolare dello Spirito Santo. Riflettendo sulla natura permanente dell’amore – “chi resta nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” – Agostino si chiede: è l’amore o lo Spirito che garantisce il dono durevole? E questa è la conclusione alla quale egli arriva: “Lo Spirito Santo fa dimorare noi in Dio e Dio in noi; ma è l’amore che causa ciò. Lo Spirito pertanto è Dio come amore!”. È una magnifica spiegazione: Dio condivide se stesso come amore nello Spirito Santo. Che cosa d’altro possiamo sapere sulla base di questa intuizione? L’amore è il segno della presenza dello Spirito Santo! Le idee o le parole che mancano di amore – anche se appaiono sofisticate o sagaci – non possono essere “dello Spirito”. Di più: l’amore ha un tratto particolare; lungi dall’essere indulgente o volubile, ha un compito o un fine da adempiere: quello di permanere. Per sua natura l’amore è durevole. Ancora una volta, cari amici, possiamo gettare un ulteriore colpo d’occhio su quanto lo Spirito Santo offre al mondo: amore che dissolve l’incertezza; amore che supera la paura del tradimento; amore che porta in sé l’eternità; il vero amore che ci introduce in una unità che permane!
La terza intuizione – lo Spirito Santo come dono – Agostino la deduce dalla riflessione su un passo evangelico che tutti conosciamo ed amiamo: il colloquio di Cristo con la samaritana presso il pozzo. Qui Gesù si rivela come il datore dell’acqua viva, che viene poi qualificata come lo Spirito. Lo Spirito è “il dono di Dio” – la sorgente interiore – che soddisfa davvero la nostra sete più profonda e ci conduce al Padre. Da tale osservazione Agostino conclude che il Dio che si concede a noi come dono è lo Spirito Santo. Amici, ancora una volta gettiamo uno sguardo sulla Trinità all’opera: lo Spirito Santo è Dio che eternamente si dona; al pari di una sorgente perenne, egli offre niente di meno che se stesso. Osservando questo dono incessante, giungiamo a vedere i limiti di tutto ciò che perisce, la follia di una mentalità consumistica. In particolare, cominciamo a comprendere perché la ricerca di novità ci lascia insoddisfatti e desiderosi di qualcos’altro. Non stiamo noi forse ricercando un dono eterno? La sorgente che mai si esaurirà? Con la samaritana esclamiamo: Dammi di quest’acqua, così che non abbia più sete!
Carissimi giovani, abbiamo visto che è lo Spirito Santo a realizzare la meravigliosa comunione dei credenti in Cristo Gesù. Fedele alla sua natura di datore e insieme di dono, egli è ora all’opera mediante voi. Ispirati dalle intuizioni di sant’Agostino, fate sì che l’amore unificante sia la vostra misura; l’amore durevole sia la vostra sfida; l’amore che si dona la vostra missione!
Domani quello stesso dono dello Spirito verrà solennemente conferito ai nostri candidati alla Cresima. Io pregherò: “Dona loro lo spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà e riempili dello spirito del tuo santo timore”. Questi doni dello Spirito non sono né un premio né un riconoscimento. Sono semplicemente donati. Ed essi esigono da parte del ricevente soltanto una risposta: “Accetto”! Percepiamo qui qualcosa del mistero profondo che è l’essere cristiani. Ciò che costituisce la nostra fede non è in primo luogo ciò che facciamo, ma ciò che riceviamo. Dopo tutto, molte persone generose che non sono cristiane possono realizzare ben di più di ciò che facciamo noi. Amici, accettate di essere introdotti nella vita trinitaria di Dio? Accettate di essere introdotti nella sua comunione d’amore?
I doni dello Spirito che operano in noi imprimono la direzione e danno la definizione della nostra testimonianza. Orientati per loro natura all’unità, i doni dello Spirito ci vincolano ancor più strettamente all’insieme del Corpo di Cristo, mettendoci meglio in grado di edificare la Chiesa, per servire così il mondo. Ci chiamano ad un’attiva e gioiosa partecipazione alla vita della Chiesa: nelle parrocchie e nei movimenti ecclesiali, nelle lezioni di religione a scuola, nelle cappellanie universitarie e nelle altre organizzazioni cattoliche. Sì, la Chiesa deve crescere nell’unità, deve rafforzarsi nella santità, ringiovanirsi, e costantemente rinnovarsi. Ma secondo quali criteri? Quelli dello Spirito Santo! Volgetevi a lui e scoprirete il vero senso del rinnovamento.
Questa sera, radunati sotto la bellezza di questo cielo notturno, i nostri cuori e le nostre menti sono ripiene di gratitudine verso Dio per il grande dono della nostra fede nella Trinità. Ricordiamo i nostri genitori e nonni, che hanno camminato al nostro fianco quando, mentre eravamo bambini, hanno sostenuto i primi passi del nostro cammino di fede. Ora, dopo molti anni, vi siete raccolti come giovani adulti intorno al Successore di Pietro. Sono ricolmo di profonda gioia nell’essere con voi. Invochiamo lo Spirito Santo: è lui l’artefice delle opere di Dio. Lasciate che i suoi doni vi plasmino! Come la Chiesa compie lo stesso viaggio con l’intera umanità, così anche voi siete chiamati ad esercitare i doni dello Spirito tra gli alti e i bassi della vita quotidiana. Fate sì che la vostra fede maturi attraverso i vostri studi, il lavoro, lo sport, la musica, l’arte. Fate in modo che sia sostenuta mediante la preghiera e nutrita mediante i Sacramenti, per essere così sorgente di ispirazione e di aiuto per quanti sono intorno a voi. Alla fine, la vita non è semplicemente accumulare, ed è ben più che avere successo. Essere veramente vivi è essere trasformati dal di dentro, essere aperti alla forza dell’amore di Dio. Accogliendo la potenza dello Spirito Santo, anche voi potete trasformare le vostre famiglie, le comunità, le nazioni. Liberate questi doni! Fate sì che sapienza, intelletto, fortezza, scienza e pietà siano i segni della vostra grandezza!