Settima domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Il segno di una Messa
Nel giorno in cui viene celebrata un’unica Messa vespertina in città, riportiamo la seconda parte dell’intervento illustrato dal vicario Don Antonio ai nuovi consigli pastorali (la prima parte è stata pubblicata la scorsa domenica). Un testo interessante, intenso, da portare a conoscenza di tutti. La stesura risente della forma schematica tipica di chi, nel comunicare, si esprime poi a braccio.
Bello il fatto che questo scritto dia senso alla scelta di vivere una sola messa vespertina tra le nostre parrocchie: domenica 13 ottobre saremo infatti insieme al Villaggio ambrosiano per la Messa delle ore 17.30. Un momento liturgico che può essere capito solo se diventa “segno di altro”. Pian piano sarebbe auspicabile e gioioso poter dire: “Che bello celebrare con altri cristiani che sono nella mia città”.
Secondo intervento di don Antonio
Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. (1Re 19, 4-8).
a) In quale situazione si trova Elia?
Un grande profeta un po’ deluso. Si era fatto in tutto servitore di Dio ma si trova ricercato dalla regina Gezabele che lo vuole morto. Ora è solo nel deserto sotto una ginestra desideroso di morire. Aveva puntato tutto su di sé: la sua efficienza, le sue capacità e alla fine vuole morire pensando “sono rimasto io solo in Israele a credere in Dio”. No! Dice Dio: “Ce ne sono altri 7000”. “Mangia per riprendere il cammino!” per essere profeta di Dio.
b) Nostra situazione
Scoraggiamento, difficoltà, tiriamo i remi in barca. Sediamoci e attendiamo la fine – sì come Elia. C’è un pane che ci dà la forza – il pane che ci genera vita. “Io sono il pane disceso dal cielo – se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane è la mia carne per la vita del mondo”.
La Chiesa nasce dall’Eucarestia, cibo di vita è lo stesso Gesù che si fa pane per il nostro cammino per ricordarci che senza di lui siamo persi.
c) Quale chiesa nasce dall’Eucarestia?
Una comunità Cristiana che riconosce il primato della Grazia, il dimorare in Gesù, la passione missionaria e il servizio della Carità verso gli ultimi. Carità e Missione nascono dall’incontro con Gesù, nello spezzare il pane. Le nostre celebrazioni domenicali trasmettono la missionarietà e la carità?
Carità – “con ammirazione e gratitudine constatiamo che questa carità prosegue e si fa azione nei tanti gesti e nelle tante opere che stanno fiorendo in questi anni nelle nostre comunità… perché questo nostro ardore non si riduca a sola azione sociale abbiamo bisogno di dare sempre evidenza al suo legame sorgivo con la grazia di Dio che sgorga dai sacramenti, dalla Eucaristia in particolare” (n.3 pag. 18 lettera del vescovo)
Missione “Questa è la mia carne per la vita del mondo”. Non è una consumazione individualistica, non è per salvare l’anima, ma è per spendere la vita per il mondo, perché tutti possano incontrare Cristo, l’unico e necessario Salvatore. Coloro che partecipano alla celebrazione domenicale dell’Eucaristia devono quindi essere tutti responsabili dell’annuncio del Vangelo personalmente e insieme (n.3 pag 55 lettera del vescovo)
d) La chiesa delle origini ci deve guidare in questo momento di grande cambiamento.
Chiesa che nasce a Pentecoste con l’aiuto dello Spirito, che non teme di parlare di Gesù, di testimoniarlo. Chiesa che testimonia Gesù perché ci si vuole bene. “Da questo conosceranno che siete miei discepoli, dell’Amore che avrete gli uni per gli altri”. Chiesa in cammino, non statica, capace di uscire, di camminare insieme; sinodalità e corresponsabilità di tutti i battezzati.
e) Siamo qui come CP delle 7 parrocchie di Segrate, reduci anche dall’anno della Missione vissuto un poco insieme – germogli di pastorale di insieme che dobbiamo implementare.
Non dimentichiamo che il Consigliare nella chiesa è un dovere oltre che diritto. “Lo Spirito di Dio ha consentito di comprendere che la Chiesa dovrà vivere la pastorale d’insieme, dovrà custodire ed esercitare la responsabilità per la missione e dovrà fare questo con il metodo sinodale (n.4 pag 59 lettera del vescovo)
Veniamo a noi
Cosa chiedo questo anno a voi dei Consigli pastorali
- Consigli pastorali – luoghi di riflessione più che di organizzazione (dove si pensa al volto della Chiesa in questo tempo)
– Ascolto del popolo di Dio
– Riflessione, ascolto della Parola
– Decisioni prese dopo l’ascolto di tutti e riportate alla comunità
- Imparare il metodo della “Conversione nello Spirito”
Questo è lo stile sinodale – sentirsi tutti famiglia: preti, diaconi, consacrati, laici. Ci accomuna il Battesimo e ciascuno poi si metterà al servizio secondo la propria vocazione stendere i punti principali per il progetto pastorale della propria comunità cristiana.
- Ragazzi e giovani – pastorale giovanile
Iniziare un cammino per gli educatori preado e ado – formazione e alcuni momenti cittadini.
- Cammino adulti – momenti unitari di catechesi / testimoni del Vangelo soprattutto nei momenti forti dell’anno (Avvento, Quaresima…)
- Proposte culturali cittadine sui temi nei quali ordinariamente ci imbattiamo. Lettura credente della vita dell’oggi.
Una parola ad ogni comunità
- Milano Due: condividi le tue capacità, le tue risorse e i doni che possiedi, non sentirti autosufficiente.
- Novegro: quante ricchezze di culture sono presenti in te! Aiuta le altre comunità ad aprirsi alla bellezza della diversità come tu cerchi di fare.
- Villaggio Ambrosiano: la tua storia è segnata dalla Missionarietà. Contagia le altre comunità con la bellezza di sentirsi sempre in cammino.
- San Felice: il tuo quartiere è la forma di stella. Sii una stella che riscalda il cuore con la tua operosità amica e lasciati contagiare dalle altre comunità
- Santo Stefano: la tua storia di fede e le tue tradizioni possano incoraggiare e sostenere il cammino delle comunità della nostra città
- Lavanderie e Redecesio: già camminate insieme, il vostro “volervi bene” sia attrattivo per le altre comunità.
Allora partiamo insieme in questo nuovo anno per una “pastorale di insieme” come comunità cristiane di Segrate. Anno giubilare per tutta la Chiesa, che sia un anno di Grazia speciale anche per noi!
“Se vuoi costruire una nave, non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente, a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.”
A tutti voi Consiglieri pastorali buon Cammino!
Don Antonio Novazzi
Avvisi
- Domenica 20 ottobre: dedicazione del duomo di Milano
– Alle ore 11: celebrazione del Vescovo con i rappresentanti dei nuovi Consigli della diocesi - Martedì 22 ottobre, alle ore 21 presso Agorà di Cernusco: incontro con l’assemblea sinodale decanale con tutti i nuovi consigli pastorali del Decanato
Domenica prossima — 20 ottobre 2024 — è sospesa la pubblicazione del “Ponte degli specchietti”
“35 – 50” NEW: a santo Stefano domenica 20 ottobre ore 19 inizio di un gruppo nuovo per coloro che sono in quella specifica fascia di età. Occasione per trovarsi e rilanciare la comune ricerca nella fede cristina. La proposta avrà la scadenza quindicinale.