Domenica della Presentazione di Gesù al tempio
Iniziamo insieme il giubileo
- Parrocchia di santo Stefano e sant’Alberto Magno: domenica 23 febbraio
- Parrocchia dei ss. Carlo e Anna e sant’Alberto Magno: sabato 1 marzo
Programma
- ore 14.50: ritrovo presso la chiesa di san Giuseppe Lavoratore, via don Milani 3 a Cernusco
- ore 15: celebrazione penitenziale; cammino silenzioso verso la “chiesa giubilare” Maria Assunta
- ore 17: conclusione (possibilità libera della Messa di orario), ritrovo gioioso all’oratorio
Annotazione
- Nominativo alla segreteria delle rispettive parrocchie, dopo le messe o negli orari settimanali
- Si chiede la disponibilità di posti macchina per chi ne fosse sprovvisto
2 febbraio: Giornata per la Vita
Perché credere nel domani?
Come nutrire speranza dinanzi ai tanti bambini che perdono la vita nei teatri di guerra, a quelli che muoiono nei tragitti delle migrazioni per mare o per terra, a quanti sono vittime delle malattie o della fame nei Paesi più poveri della terra, a quelli cui è impedito di nascere? Questa grande “strage degli innocenti”, che non può trovare alcuna giustificazione, non solo lascia uno strascico infinito di dolore e di odio, ma induce molti – soprattutto i giovani – a guardare al futuro con preoccupazione, fino a pensare che non valga la pena impegnarsi per rendere il mondo migliore e sia meglio evitare di mettere al mondo dei figli.
Si può fare a meno della speranza?
Gli esiti di tali atteggiamenti, umanamente comprensibili, pongono numerosi interrogativi.
Quale futuro c’è per una società in cui nascono sempre meno bambini? Il riconoscimento del “diritto all’aborto” è davvero indice di civiltà ed espressione di libertà? Quando una donna interrompe la gravidanza per problemi economici o sociali (le statistiche dicono che sono le lavoratrici, le single e le immigrate a farne maggior ricorso) esprime una scelta veramente libera, o non è piuttosto costretta a una decisione drammatica da circostanze che sarebbe giusto e “civile” rimuovere? Quale futuro c’è per un mondo dove si preferisce percorrere la strada di un imponente riarmo piuttosto che concentrare gli sforzi nel dialogo e nella rimozione delle cause di conflitto? Abbandonare uno sguardo di speranza, capace di sostenere la difesa della vita e la tutela dei deboli, cedendo a logiche ispirate all’utilità immediata, alla difesa di interessi o all’imposizione della legge del più forte, conduce inevitabilmente a uno scenario di morte.
La trasmissione della vita, segno di speranza
La speranza si manifesta in scelte che esprimono fiducia nel futuro; ciò vale non solo per le nuove generazioni. Una particolare espressione di fiducia nel futuro è la trasmissione della vita, senza la quale nessuna forma di organizzazione sociale o comunitaria può avere un domani. In quanto credenti, riconosciamo che “l’apertura alla vita con una maternità e paternità responsabile è il progetto che il Creatore ha inscritto nel cuore e nel corpo degli uomini e delle donne, una missione che il Signore affida agli sposi e al loro amore”. Per questo siamo vivamente riconoscenti alle tante famiglie che accolgono volentieri il dono della vita e incoraggiamo le giovani coppie a non aver timore di mettere al mondo i figli.
Pochi figli, troppi “pets”
Nel nostro Paese, come in molti altri dell’occidente e del mondo, si registra da anni un costante calo delle nascite, che preoccupa per le ricadute sociali ed economiche a lungo termine; alcune indagini registrano anche un vistoso calo del desiderio di paternità e maternità nelle giovani generazioni. Altri studi rilevano un preoccupante processo di “sostituzione”: l’aumento esponenziale degli animali domestici, che richiedono impegno e risorse economiche, e a volte vengono vissuti come un surrogato affettivo che appare assai riduttivo rispetto al valore incomparabile della relazione con i bambini.
Questo è il risultato di una profonda mancanza di fiducia, che invece costituisce l’ingrediente per lo sviluppo del singolo e della comunità.
La rinuncia ad accogliere la vita
Dobbiamo poi constatare come alcune interpretazioni della legge 194/78, che si poneva l’obiettivo di eliminare la pratica clandestina dell’aborto, nel tempo abbiano generato nella coscienza di molti la scarsa o nulla percezione della sua gravità, tanto da farlo passare per un “diritto”, mentre “la difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo”. Occorre pertanto ringraziare e incoraggiare quanti si adoperano “per rimuovere le cause che porterebbero all’interruzione volontaria di gravidanza offrendo gli aiuti necessari sia durante la gravidanza che dopo il parto”, come i Centri di Aiuto alla Vita, che in 50 anni di attività in Italia hanno aiutato a far nascere oltre 280.000 bambini.
Genitori nonostante tutto
Va infine considerato un altro fenomeno sempre più frequente, quello del desiderio di diventare genitori a qualsiasi costo, che interessa coppie o single, cui le tecniche di riproduzione assistita offrono la possibilità di superare qualsiasi limitazione biologica, per ottenere comunque un figlio, al di là di ogni valutazione morale.
Osserviamo innanzitutto che il desiderio di trasmettere la vita rimane misteriosamente presente nel cuore degli uomini e delle donne di oggi. Le persone che avvertono la mancanza di figli vanno accompagnate a una generatività e a una genitorialità non limitate alla procreazione, ma capaci di esprimersi nel prendersi cura degli altri e nell’accogliere soprattutto i piccoli rifiutati, sono orfani o migranti “non accompagnati”.
L’impegno di tutti per la vita
L’impegno per la vita interpella innanzitutto la comunità cristiana, chiamata a fare di più per la diffusione di una cultura della vita e per sostenere le donne alle prese con gravidanze difficili da portare avanti. La Chiesa deve promuovere “un’alleanza sociale per la speranza, che lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine che vengano a riempire le ormai troppe culle vuote in molte parti del mondo”.
L’aiuto di Dio, “amante della vita”
La Scrittura ci presenta un Dio che ama la vita: la desidera e la diffonde con gioia in molteplici e sorprendenti forme nell’universo da lui creato e sostenuto nell’esistenza; ama in modo particolare gli esseri umani, chiamati a condividere la dignità filiale e ad essere partecipi della stessa vita divina. Confidiamo pertanto nella grazia particolare di questo anno giubilare, che porta il dono divino di “nuovi inizi”: quelli che il perdono offre a chi è prigioniero del suo peccato; quelli che la giustizia porta a chi è schiacciato dall’iniquità; quelli che la speranza regala a chi è bloccato dalla disillusione e dal cinismo.
Conferenza Episcopale Italiana
Avvisi
Domenica 2 febbraio
- Ore 10, a Segrate Centro: la diciottenne Lesly compie il rito di iscrizione al catecumenato per ricevere tra due anni il battesimo
Lunedì 3 febbraio – san Biagio
Dopo le rispettive messe, benedizione del pane, panettoni e benedizione della gola
Martedì 4 febbraio
- Ore 16.30, a Segrate Centro: incontro sul vangelo (Matteo 14)
- Ore 18 e 21, a San Felice: incontro sul vangelo (Matteo 14)
- Ore 21, a Novegro: Consiglio pastorale
Mercoledì 5 febbraio
- Ore 21, a Segrate Centro: Gruppo cittadino “post Mission”
Venerdì 7 febbraio
- Ore 18.30, a San Felice: film & pizza & giovani (vedi locandina)
Sabato 8 febbraio
- Ore 16 – 19, a Lavanderie: incontro per giovani coppie dal tema “La coppia e i suoi dobloni”
Domenica 9 febbraio
- Ore 14.30, a Segrate Centro: Prima Confessione
Martedì 11 febbraio
- Ore 15, Segrate Centro: rosario e Messa nel ricordo dell’apparizione di Maria a Lourdes