20 novembre 2022

Seconda domenica di Avvento

Avvento con lo Spirito Santo

Abbiamo ancora una settimana di anticipo rispetto al rito romano, all’accensione delle quattro candele dell’Avvento e alla vendita dei calendari arricchiti da cioccolatini. Nessun pastore o cammello in circolazione, ma la figura “tosta” di Giovanni che, chiedendo un gesto di purificazione, è passato alla storia come il battezzatore, appunto il Battista.
Ebbe allora un importante ruolo nella storia a partire da un’impressionante frase del vangelo di Luca: «La Parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto». Chissà cosa gli sarà successo in quel deserto! La Parola entra in Giovanni e lo fa diventare il più grande tra i profeti. Ma quando poi sentiamo che «il Verbo si fece carne», rimaniamo… senza parole. Giovanni è importante, ma decisivo sarà «colui che vi battezzerà in Spirito Santo e acqua».
Teniamoci amico il Battista che incontreremo ancora in Avvento, ma ancora di più colui che nasce per opera dello Spirito Santo, che emise lo Spirito nel momento della morte, che regala il soffio dello Spirito, che invia il fuoco dello Spirito dopo i famosi cinquanta giorni.

Proposta “35-50”

Era il febbraio 2021 quando partì l’iniziativa “35-50”: si trattava di far incontrare persone di questa fascia d’età. Perché questa scelta? Perché è una generazione che ha avuto una formazione cristiana in una epoca diversa dall’attuale. Molti sono sposati, altri no, ma tutti sono alle prese con il lavoro o gli impegni familiari, tanto da non poter partecipare alle iniziative della comunità cristiana. È rimasta la Messa e la testimonianza nella vita quotidiana.
Perché non trovarsi tra cristiani, magari dando un po’ di slancio alla propria vita di fede?
È iniziato così un appuntamento quindicinale alla domenica dopo la Messa delle 18. A seguire n momento di ritrovo alle 19, a partire da una traccia decisa e indicata dalla base. Mensilmente l’incontro si prolunga con l’aperitivo che, proprio per una maggior condivisione, si organizza periodicamente in base agli impegni di tutti.
L’iniziativa riparte domenica 27 novembre con la Messa alle ore 18 e poi, attorno ad un aperitivo, il dialogo su una traccia preparata questa volta da don Norberto.


Casa Mamre, ovvero rinascere nell’accoglienza

La vecchia casa parrocchiale è rinata grazie al precedente parroco don Stefano Rocca, tramutata in progetto nel 2016. “Casa Mamre” diviene così realtà con l’inaugurazione il 27 ottobre 2019 alla presenza dell’Arcivescovo Mario Delpini, di don Stefano, di don Gabriele e del nuovo parroco don Norberto. Una casa rinata per servire la comunità, dove tante persone offrono il loro tempo presso il Circolo ACLI (per i servizi di patronato e assistenza fiscale), presso il Centro di Ascolto cittadino della Caritas (per supporto alla popolazione bisognosa di aiuto in collaborazione con i Servizi Sociali) e presso la Casa di Accoglienza “Casa Mamre”, dove vengono ospitati parenti di malati, o i malati stessi, che si trovano nel nostro territorio per cure presso gli ospedali milanesi.
Quanti di noi sono coscienti della ricchezza che abbiamo ad abitare alle porte di molti ospedali all’avanguardia? Chi si rende conto della fortuna di non dover affrontare un viaggio della speranza quando la sorte già fa entrare la sofferenza nelle nostre vite?
La rinascita che vivono i nostri ospiti quando entrano e soggiornano a Casa Mamre è il sentimento più bello che si vede in loro. Solo poche parole per fargli capire che non sono soli, che qui trovano un angolo della loro casa e subito li puoi vedere rilassati, puoi scorgere un lieve sorriso dietro le lacrime che scorrono nascoste, ti senti circondato dal loro affetto e senti che il loro cuore smette di accelerare. Finalmente c’è un pensiero che possono cancellare fra le tante preoccupazioni che li hanno portati a Segrate.
E poi, che dire del fatto che nello “stesso periodo” si sono trovati ospiti che arrivavano dalla stessa provincia, oppure di due coppie con quasi la stessa età che dovevano affrontare la stessa malattia, o due donne che con i mariti sottoposti allo stesso intervento, di due ragazzi che si sono solo incrociati, ma ambedue con problemi gravi al cervello, o di altri due uomini con lo stesso nome e lo stesso male?
Sono sicura che “Qualcuno” li faccia incontrare per ricordare che «Non siamo mai soli» e basta ritrovarsi in un piccolo gesto di amore per conoscere la pace del cuore, magari il tutto condito da una partita a carte, un aperitivo improvvisato o una pizzata in una sera di pioggia.
Casa Mamre è stata bloccata per quasi tre anni a causa della pandemia, ma dalla metà di giugno si è trovata subito in piena attività grazie all’impegno di alcuni volontari e di don Gabriele.
Per gli amanti dei numeri, in questi primi cinque mesi sono state ospitate 42 persone, alcune delle quali anche più di una volta, per un totale di 227 notti e 24 nuclei familiari.
Agli ospiti di Casa Mamre viene chiesto un piccolo contributo per le spese vitali, ma quanto donato non riesce a coprire tutto il necessario.
Chi volesse aiutare a far sentire i nostri ospiti “a casa, lontani da casa”, come l’organizzazione che ci supporta in questo cammino, può fare un offerta tramite bonifico indicando come causale “Contributo Volontario Casa Mamre”:
IT52W0845320600000000192840
«Non dimenticate l’ospitalità. Alcuni, praticandola, senza saperlo hanno ospitato degli angeli»

Un volontario come tanti


Proviamo anche noi

Noi di santo Stefano partecipiamo ad un progetto che coinvolge 30 parrocchie della nostra diocesi (4.000 in Italia) per un esperimento che avrà un proprio protocollo, ma tutte le parrocchie sono invitate a fare qualcosa di simile attraverso i canali già aperti.
Come fare? Il progetto è sintetizzato così: «uniti possiamo, 1 comunità, 1 mese, 1 sacerdote».
Si tratta di raccogliere in ogni parrocchia, solo in novembre, circa 1.000 euro per garantire una mensilità al proprio prete e ai 33.000 sacerdoti italiani. L’intento è quello di favorire le offerte nominali, agevolando la donazione attraverso il bollettino postale dedicato.
L’impegno è minimo: basta recarsi in segreteria parrocchiale e donare un’offerta, anche piccola. Sarà cura della segreteria compilare il bollettino postale a nome del fedele e sarà sempre compito della segreteria fare il versamento presso l’ufficio postale, restituendo la ricevuta al titolare, così che egli possa eventualmente usarla per la deducibilità nella dichiarazione dei redditi.
Resta ferma la possibilità che ciascuno elargisca una donazione in proprio – usando le opzioni disponibili su https://www.unitineldono.it/dona-ora/  senza passare dalla parrocchia.

Promuovere le offerte

Queste specifiche offerte convogliano verso un unico luogo: l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, a Roma, il quale le ripartisce in maniera equa a tutti i preti italiani. Ogni sacerdote è il testimone e il garante più affidabile di questo processo. Il mensile arriva regolarmente a ciascuno da più di trent’anni. Purtroppo però, il sostegno dei sacerdoti grava molto sull’8×1000 e le offerte di cui parliamo coprono meno del 2% del fabbisogno generale.
I vescovi lombardi hanno invitato a promuovere questo canale, esplicitando i rischi che si celano dietro l’abitudine di considerare il sovvenire un dato acquisito. Hanno scritto: «Chiediamo aiuto, affinché siano le singole Comunità a garantire il sostentamento ai loro presbiteri, anche con le “offerte deducibili”, compito e dovere proprio dei battezzati. Incoraggiamo a implementare tali offerte, così da liberare maggiori risorse dell’8×1000 per l’evangelizzazione e la carità. Sarebbe un bel segno anche per la comunità civile. Il sostegno assicurato potrebbe, infatti, deresponsabilizzare sia i presbiteri – che rischiano di sentirsi tutelati – sia i fedeli, che si espongono a delegare il proprio impegno a un ente centrale ipotizzato come anonimo».
L’offerta liberale può essere versata tutti i giorni dell’anno e può essere ripetuta anche più volte. L’iniziativa straordinaria del mese di novembre è uno stimolo per riavviare una nuova attenzione.


Primo incontro, guidato da don Norberto: “La preghiera di Gesù alla Trasfigurazione”:
a San Felice, mercoledì 23 novembre, alle ore 21

Raccolta Caritas: domenica 27 novembre, detersivo liquido per lavatrice

La corale di Casciago animerà la liturgia: sabato 26 novembre, alle ore 18

La nostra corale e altri tre cori: alla chiesa del Villaggio, sabato 26 novembre, alle ore 20.45


La benedizione nella casa degli amici

Abbiamo lanciato l’esperimento di andare a casa di un amico o, come famiglia con bambini, andare a casa di altre famiglie per una preghiera che diventa… ”una benedizione”.
Rimandiamo sul sito la proposta dettagliata.
Chi volesse “lanciarsi nell’esperimento” ci faccia sapere attraverso l’apposito foglio bianco collocato sui mobiletti; indicheremo poi la data e l’orario per un piccolo rito in chiesa e così dare risalto a questo entrare nelle case “a nome della Parrocchia”.