Quinta domenica di Quaresima – di Lazzaro
Nella Chiesa in Italia
“Si è svolta in Vaticano la seconda assemblea sinodale della Chiesa italiana. Il cammino sinodale delle Chiese in Italia era iniziato nel maggio 2021 teso a prestare orecchio a ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Un percorso articolato in tre fasi nell’arco di cinque anni: la fase narrativa (2021-2022; 2022-2023), quella sapienziale (2023-2024) e quella profetica (2024-2025), con il passaggio cruciale rappresentato dalla Prima Assemblea sinodale del 15-17 novembre 2024. Ora i 957 delegati di tutte le diocesi si sono ritrovati per predisporre le “proposizioni” finali che verranno consegnate all’Assemblea dei vescovi nel prossimo maggio”. Così scrivevo mercoledì per l’articolo che sarebbe uscito questa domenica. Aggiungevo: “Un tempo che forse ha attivato l’atteggiamento dell’ascolto reciproco e dello Spirito Santo nel nostro paese, rifuggendo dal lamento e da un sentimento remissivo”.
Le notizie che vengono da quella assemblea, che si è chiusa il 3 aprile, mi ha obbligato a modificare le considerazioni che avevo precedentemente fatto. La notizia della conclusione dei lavori è rimbalzata sui mezzi di comunicazione (molto spesso si attivano le notizie quando c’è da alzate i toni della tensione e dei contrasti). “Bocciato il documento finale”, non interpretando bene il lavoro di ascolto fatto negli anni prima e rimandando la conclusione a ottobre, previa nuova trascrizione globale del documento, evitando posticci aggiustamenti.
“Urca” mi sono detto. Per un certo senso riconosciamo aria di libertà di espressione, dall’altra la fatica a “quagliare” il lavoro intenso di dialogo e di parole. Mi sono messo nei panni di coloro che dovranno raccogliere nuovo materiale, immaginando il lavoro. Molto degli scritti può essere frutto di “sparate ideologiche”, altro “di esagerate aperture su temi morali”, altro “di chiusura previa ad ogni novità”, altro ancora “di chi non è disposto a buttare via l’acqua con il bambino” e ancora altro. Si parla di maggioranza e minoranza come se si fosse in un parlamento, si accenna ad esagerata democrazia che rischia di scontentare tutti. Vedremo.
D’altra parte si poteva immaginare la fatica delle conclusioni una volta che ci si apriva allo stile sinodale. Gongolano coloro che non amano la Chiesa o coloro che la vogliono divisa. Forse sono sereni coloro che invece, pur nel disagio, chiedono tempi più lunghi per far evolvere e far maturare prospettive su cui muoversi. Forse, Signore, dovremo invocarti nelle nostre assemblee perché tu possa portare a compimento ciò che in noi, tua Chiesa, hai iniziato.
Don Norberto
La gola
Dopo il vizio dell’Ira, della scorsa settimana, ecco un secondo vizio su cui confrontarsi davanti al Signore.
Quante volte abbiamo immaginato questo vizio con una persona sicuramente sovrappeso, di fronte ad una tavolata colma di leccornie con la bocca esageratamente piena. Sbagliato! Quello rientra nel campo dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, noi non c’entriamo, ci sono centri clinici per queste patologie.
Per capire cosa sia la gola, il vizio della gola, dobbiamo ampliare il nostro punto di vista, e di tanto. Pensare l’intero corpo come un enorme bocca insaziabile di voglie, di sensazioni, di appetiti che riguardano assolutamente tutto, finalizzato alla soddisfazione ed all’appagamento. Detta così non c’è niente di male, è l’umano impulso della ricerca del piacere. Piacere da cose materiali, da affetti, dalla conoscenza, dalla comodità, dalla cultura.
Purtroppo, il confine è sottile, ed anche falsamente facile da vedere, la domanda fondamentale è infatti: Ci si nutre per vivere o si vive per nutrirsi?
È quindi facile saltare dall’altra parte, senza nemmeno accorgersene, per inseguire o prolungare la durata di un istante di piacere, che è comunque un attimo. Un istante di appagamento, un istante in cui si sparisce, una tentata soluzione per anestetizzarsi da dolori, ansie e problemi.
Ogni volta che si sceglie l’intontimento di un attimo di piacere c’è sempre qualcosa di importante che si dimentica, si sottovaluta, si dà per scontato, perché quell’intontimento, che sembra dar vita, in realtà condiziona la grandezza e la lucidità, ossia il saper vivere.
A questo punto possiamo pensare al vizio della golosità come alla voracità e quello che appare è la mancanza di freno, di governo e porta alla dipendenza, ossia la perdita di libertà.
Pensaci su…
- Può un vorace amare? O non riesce ad avere relazioni vere perché focalizzato solo su sé stesso ed al raggiungimento del suo attimo di piacere?
- Come è possibile governare tutto l’esteso mondo della gola? Ce la si può fare senza l’aiuto di qualcuno più grande di noi?
- Non si vince il combattimento della gola con la semplice negazione, ma abbiamo bisogno di creare spazio per il rapporto con Dio, per ascoltarlo e capire cosa ci sta dicendo non dobbiamo essere intontiti.
- Nella vita spirituale il digiuno non è rifiuto del cibo, ma è orientamento a cibo migliore, è necessario mangiare meglio (non abbiamo il cibo dell’Eucaristia?).
- È il bene e la sua realtà che ci possono attirare fuori dal “male”, non il fatto che il “male” non si fa.
Stefano
Turandot
Confesso di essere ignorante in materia operistica, non avendo mai avuto l’occasione per entrare in quel mondo che sembra così lontano. Eppure (da ignorante in materia, ripeto) mi devo ricredere dopo aver visto, martedì scorso, la Turandot nel salone del cinema San Felice. Da due anni la sala propone il collegamento in diretta con la Scala di Milano in occasione del concerto del 7 dicembre, ed altri collegamenti con la prestigiosa Royal Opera House. Un piccolo gruppo di persone si sta appassionando a questa iniziativa che permette ad un prezzo popolare, vicino a casa, in una sala con ottima acustica, con riprese che vanno a cogliere i particolari degli attori e della scenografia, di accedere ad Opere irraggiungibili ai più. Per me una scoperta!
In particolare quella celebre aria “all’alba vincerò” fatto conoscere dalla pubblicità, acquista un livello spettacolare in bocca al tenore che interpreta la parte di Calaf nell’Opera citata.
Niente. Solo che avere vicino la possibilità di entrare in mondi musicali sconosciuti e non metterlo in conto (io faccio scuola!) è un peccato. Spero di avere acceso la curiosità, la stessa che però non mi si era accesa precedentemente, fin quando non ho pagato anche io il biglietto e mi sono lasciato prendere dalle voci, dalla storia, dalla scenografia. Come tutti sanno, amo il cinema ma credo che, poter usare una sala cinematografica per ascoltare una musica così intensa, è una occasione da proporre. (donN)
Avvisi
Raccolta viveri da domenica 6 a domenica 13 aprile per la parrocchia di Santo Stefano la raccolta di zucchero – riso – latte a lunga conservazione – olio – biscotti.
Prosegue la raccolta a San Felice.
- Venerdì 11 aprile, a Limbiate: Via Crucis di zona guidata dal vescovo. Per chi vuole partecipare della parrocchia di santo Stefano o Novegro dare nominativi in parrocchia
- Venerdì 11 aprile, a San Felice: Via Crucis con ritrovo alle ore 20.45 Golfo parco giochi prima strada
- Sabato 12 aprile, in duomo: Veglia in Traditio Symboli per i giovani e per i catecumeni
- Sabato 12 aprile, alle ore 21 a Santo Stefano: teatro ”Mary Poppins… il vento sta cambiando”
Orari delle celebrazioni della Settimana Santa
Giovedì Santo
- ore 17: lavanda dei piedi e accoglienza dei sacri oli (Santo Stefano)
- ore 18: celebrazione della “Cena del Signore” (Novegro)
- ore 21: celebrazione della “Cena del Signore” (Santo Stefano)
celebrazione della “Cena del Signore” (San Felice)
Venerdì Santo
- ore 15: celebrazione della morte del Signore (San Felice)
- ore 18: celebrazione della morte del Signore (Novegro)
- ore 21: celebrazione della morte del Signore (Santo Stefano)
Via Crucis, alle ore 15 a Santo Stefano e alle ore 21 a San Felice
Sabato Santo
- ore 21: Veglia Pasquale a San Felice
- ore 22: Veglia Pasquale a Santo Stefano
Orari delle Confessioni nella Settimana Santa
- Lunedì 14 aprile a San Felice: ore 21 – 22.30
- Martedì 15 aprile a Novegro: ore 16 – 17
- Mercoledì 16 aprile a Santo Stefano:
– ore 8.30 – 12, due sacerdoti
– ore 15.30 – 18.30, due sacerdoti
– ore 21 – 22.30, tre sacerdoti
- Sabato 19 aprile
– a Santo Stefano: ore 9 – 12 e ore 15.30 – 19
– a San Felice: ore 9 – 12
