Domenica di Pentecoste
Una telefonata allunga la vita
Anni fa un celebre spot pubblicitario così recitava, facendo attendere il plotone di soldati, in una zona desertica, pronto per l’esecuzione dell’attore Massimo Lopez che, grazie alla richiesta dell’ultimo desiderio, non si staccava dalla cornetta telefonica. Una telefonata tra Putin e il Papa potrà molto? Allungherà la speranza di molti affinché si ponga fine all’uso delle armi? Da credenti sappiamo del “vi do la pace, vi dono la mia pace” che parte dalla Pasqua e si riascolta in ogni messa. Le stesse parole facciano crescere l’umana speranza di arrivare al negoziato portatore di una firma conclusiva al conflitto.
Ci aiuti la preghiera nel sostenere una telefonata inaspettata ma promettente.
Si spegne un cero
Da oggi si spegne il cero pasquale acceso nella notte di Pasqua e che, per cinquanta giorni, ha accompagnato con la sua fiamma ogni liturgia e le vicende che conosciamo della Chiesa.
Verrà riacceso per la prima Pasqua di ogni persona battezzata e per l’ultima Pasqua di coloro che attraverso la morte entreranno nella vita dell’Eterno. Alla sera di Pentecoste si potrà valorizzare la ricchezza della simbologia che sta nel cero pasquale e ascoltare questa preghiera:
“ Degnati, o Cristo,
dolcissimo nostro Salvatore,
di accendere le nostre lampade, e fa che
costantemente nel tuo tempio rifulgano,
alimentate da Te, che sei la luce eterna;
siano rischiarati gli angoli oscuri
del nostro spirito e siano fugate lontano da noi
le tenebre del mondo.
Fa che vediamo, contempliamo,
desideriamo, Te solo, e solo amiamo,
sempre in attesa fervente di Te,
che vivi e regni nei secoli dei secoli”. Amen
Gli straordinari dello Spirito
In questo tempo pasquale più volte abbiamo invocato lo Spirito Santo affinché agisse con abbondanza nella Chiesa, a partire da quel lunedì dell’Angelo quando, la notizia della morte di papa Francesco, ha colpito tutti. Abbiamo continuato nella preghiera durante il tempo pasquale così che, nel giro di poche settimane, abbiamo assistito ai preparativi e all’inizio del Conclave facendo uscire il nome del cardinale Robert Prevost (nome in fondo semplice visto che rischiavamo nomi più complicati). Su Leone XIV abbiamo continuato ad invocare lo Spirito santo affinché il suo ministero di pace sia fecondo nella Chiesa e nel mondo.
È vero che la Chiesa appare spesso come una istituzione complessa e lenta ma, possiamo convenire che, in un breve lasso di tempo, “si è fatto tutto e per bene!”. Nelle vicende dei cardinali siamo più che certi dell’azione dello Spirito che, invocato dalle numerose preghiere dei fedeli, ha per così dire “fatto gli straordinari”.
Quello Spirito che trasforma il pane e il vino è lo stesso che rinnova la Chiesa nonostante le sue ferite e le possibili crisi. Possiamo ben dire che, in questo anno santo, sia stato Lui e continui ad essere Lui il reale protagonista, lavorando in “una maniera divina”. Solo un amore di quella stoffa sa agire senza mostrarsi! Oggi festa di Pentecoste lo riconosciamo ancora di più!
8×1000
Come sappiamo ogni parrocchia non ha entrate se non quelle dei parrocchiani che, durante la messa o in altre occasioni, contribuiscono alle necessità della comunità cristiana. Né lo Stato né tantomeno il Vaticano riconoscono direttamente dei contributi, ci mancherebbe altro!
Se da un lato si è abituati a mettere i soldi nel cestino che passa durante la Messa (molte chiese hanno introdotto il Pos o altri tipi di offerte telematiche) e che viene collegato con il pane e il vino “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”, dall’altro non è altrettanto naturale l’offerta in occasione dei sacramenti o per commemorare un defunto durante le messe.
Come sappiamo, non si pagano le messe né i sacramenti ma, in forma più corretta si preferisce suggerire: “In occasione di una circostanza gioiosa o dolorosa mi ricordo della mia comunità”. Questo elimina ogni discorso circa le tariffe (più volte Papa Francesco, ma non solo lui, è intervenuto a riguardo) guidandoci ad una attenzione circa le esigenze educative, caritative e strutturali della comunità cristiana.
Per quanto riguarda i sacerdoti, come sappiamo, esiste da 40 anni “l’8×1000”. Da tale introduzione si generò un sistema innovativo e moderno che eliminò la “congrua”, quel pagamento dato ai parroci a fronte dei beni ecclesiastici che furono incamerati dallo Stato italiano.
Questo nuovo sistema che riconosce la Chiesa cattolica (ora non solo lei ma anche altre confessioni religiose, critiche all’inizio) come parte della vita del Paese, permette al contribuente, senza dovere pagare una “tassa ecclesiastica”, di indicare a quale comunità religiosa desidera donare l’8×1000 della propria tassazione.
I sacerdoti così percepiscono il denaro dall’ Istituto Sostentamento del Clero, che amministra il fondo annuale a partire dalle firme apportate alla dichiarazione dei redditi. Oltre a questo contributo che permette una parte del mantenimento dei sacerdoti italiani (una parte spetta ad ogni singola parrocchia), le parrocchie hanno delle agevolazioni fiscali ma senza entrate.
Molto si è potuto fare per le strutture ecclesiali nel corso delle generazioni precedenti, grazie ai contributi dei benestanti ma anche tramite semplici offerte di chi aveva un reddito minimo. Si diceva: “Questo è per la Chiesa”. Molte volte tale atto si traduceva in ore di lavoro e di volontariato impiegate per la cura e la manutenzione degli edifici religiosi. Oggi questo aspetto è differente perché, per taluni lavori, ci deve essere una certificazione che obbliga a scegliere ditte qualificate con pagamenti regolari.
Questo sistema fu creato da esperti del Vaticano (molto si deve all’opera del cardinale milanese Nicora) e da giuristi statali che, in sei mesi, misero a punto un sistema innovativo per quella epoca. Tale novità permise di realizzare un ulteriore passaggio che diede vita al 5×1000 da destinare, questa volta, ad associazioni, partiti, ecc. Potranno esserci revisioni a patto che questo avvenga con accordi concordati da entrambi le parti. Per credenti e non credenti, che riconosco un valore alla Chiesa cattolica, spetta l’impegno di indicare il nome sulla apposita dichiarazione: firma importante.
Don Norberto
La visita pastorale
La visita pastorale è una opera “tipica del vescovo” che passa, nel corso del suo mandato, almeno una volta parrocchia per parrocchia. Il Cardinal Martini riuscì a passare una volta per tutta la diocesi e una parte di essa anche una seconda volta prima di terminare il suo servizio.
Dal 2 ottobre fino al 16 novembre il vescovo Delpini sarà nel nostro decanato di Cernusco sul Naviglio, seguendo uno schema fisso nelle parrocchie e incontrando realtà sociali o comunitarie. Sarà presente domenica 9 novembre al mattino nella parrocchia di santo Stefano e al pomeriggio a San Felice. Giovedì 13 novembre sarà a Novegro.
Inizierà con una visita al cimitero, poi incontrerà ragazzi e famiglie della Iniziazione cristiana celebrando l’eucarestia unitaria alle 10.30 (sospenderemo la messa delle 10 e delle 11.30). Successivamente incontrerà il Consiglio pastorale e Affari economici per fermarsi per un buffet.
A livello decanale invece incontrerà le seguenti realtà: le catechiste, i gruppi Caritas, il mondo del volontariato, i giovani, i politici e il mondo della scuola. Alcune realtà le accosterà nei singoli paesi: Esselunga e gli ortodossi a Pioltello, Fatebenefratelli e l’ospedale a Cernusco, RSA di San Felice dove sono ricoverati anche alcuni sacerdoti.
Avvisi
Inizio dell’oratorio estivo a Santo Stefano e a Novegro.
Auguriamo risultati fecondi a coloro che impegneranno il loro tempo per il bene dei più piccoli e auguriamo ai ragazzi di far buon tesoro di questa esperienza.
- Lunedì 9 giugno ore 21, a San Felice: concelebrazione con i sacerdoti che hanno lavorato nella parrocchia, iniziando il 50º anniversario della consacrazione della chiesa; è sospesa la Messa delle 18.30.
- Giovedì 19 giugno, festa del Corpus Domini: come abbiamo fatto con la solennità dell’Ascensione, daremo importanza a questa festa “infrasettimanale” con la celebrazione solenne della messa alle ore 21 nella chiesa di Santo Stefano.