Da qualche giorno il sole si fa vedere e, verso le 7.15, quando apro la chiesa, mi trovo che lui passa sul vetro della facciata ed entra sbattendo contro l’altare della chiesa. In questo periodo pasquale le sagome dei santi e il paliotto argentato dell’antico altare brillano o, per usare una parola dialettale, ”sberlùscia!”.
Descrivo ora questo effetto che sarà per qualche giorno, prima che il sole si muova in modo differente. Un effetto bello e luminoso e lo scrivo ora, a due ore dall’inizio del funerale di papa Francesco. Potrò poi seguire, ma in parte, la cerimonia che vede la presenza anche di ragazzi di santo Stefano e di Novegro a cui ho chiesto di fare posto. A una cara amica che si dichiara atea e che mi ha scritto di essere partita per Roma e presenziare al funerale, ho chiesto di portarmi con lei in quella liturgia. Anche questo fa parte del brillìo!
Se si possono fare suggestive riflessioni a partire dal cielo, dalle nubi, dalla scura cupola di san Pietro o di altro, credo che il sole che brilla sull’altare di santo Stefano, ancora per qualche e giorno, meriti di essere ricordato. In fondo il Papa sberlùscia tra i santi, tra gli altri pontefici che hanno lasciato una traccia di Dio in tempi diversi e in modi differenti. Quando poi celebriamo la liturgia, “sberlùsciamo” anche noi.
Don Norberto