22 dicembre 2024

Domenica dell’Incarnazione o della Divina maternità della B.V. Maria


Prima un augurio

A pochi giorni dal Natale giunga un pensiero buono a chi leggerà questo messaggio sul notiziario che mette in comunicazione le nostre tre parrocchie.

Gesù, il Salvatore, il Bambino, il Dio con Noi, il figlio di Maria… chiamiamolo come vogliamo, possa egli passare in tutti coloro che cercano purezza, affetto, sollievo, consolazione, compagnia, perdono, bellezza. Nella nostra grotta personale sia riconosciuto presente e vivo: è il nostro augurio!

Don Norberto, don Mauro, don Felice, don Saturnino, diacono Dario


E la porta si aprì

Ogni venticinque anni a Natale, nella basilica di San Pietro a Roma, viene aperta la porta santa, dando così inizio all’anno giubilare.

Per molte persone, questa potrebbe essere l’ultima volta che prenderanno parte a tale evento. Anche io sarò tra costoro, avendo partecipato da ventenne al giubileo del 1975, poi da prete al giubileo straordinario del 1983, poi a quello del 2000 e, da ultimo, al giubileo straordinario indetto da papa Francesco nel 2015.

Molti avranno modo di viverne altri: coloro che nasceranno quest’anno saranno giovani nel 2050, data del successivo giubileo.

Natale, con una porta che si apre, ha un grande valore simbolico. Non è tanto il gesto del Papa che batte tre volte sulla porta perché si apra, ad essere significativo; non è neppure l’evento che è diventato mediatico dal 2000 quando venne ripreso l’anziano Giovanni Paolo II con un piviale originale, ad avere un peso. La nascita di Gesù è la vera porta santa! La decisione di Dio di intervenite di persona, nella vergine Maria, è l’apertura del mondo divino che, come una porta antipanico, si spalanca solo dal di dentro.

L’antico peccato ci aveva escluso dalla relazione con Dio, in nome di una superbia e di una autosufficienza, che ancora oggi si vede (e da allora si cercherà di fare a meno di questa relazione). Ogni tentativo dall’esterno di riaprire la relazione, risulterà vana e impossibile, proprio perché dall’esterno “non se po fa’“. È irraggiungibile Dio e soprattutto non potrà essere il premio di una nostra conquista.

E così… la porta si aprì con la nascita del Figlio di Dio. Una apertura possibile solo “per grazia” così che quel varco nessuno potrà chiuderlo (magari si potrà solo restringere) perché la mano dello Spirito Santo lo terrà aperto per tutti i secoli dei secoli. In questo natale allora, con il segno della porta santa, si rinnoverà l’eterna apertura dell’amore divino.


Eppur non se ne parla molto

Oggi come oggi non si sente parlare molto di giubileo se non per i lavori nella Capitale o per il movimento dei pellegrini. Circa il numero di questi ultimi, mi domando se sarà così e se le previsioni saranno azzeccate. Lasciatemi il dubbio dal momento che molte cose sono cambiate in questi ultimi anni, per esempio il senso della fede e l’appartenenza alla Chiesa. Come si fa a prevedere una massa di persone che attraverseranno quella soglia? Forse curiosi, forse turisti, forse molti con in mano il cellulare per un selfie quasi a testimoniare: “C’ero anch’ io”.

Ma vivere un anno da pellegrini peccatori e bisognosi di trovare o ritrovare il perdono di Dio, è un’altra cosa! Poter dire, da questo natale, voglio fare il passo, voglio decidermi, voglio ritornare, voglio riappacificarmi, voglio lasciar alla spalle una vita sbagliata o mediocre… è un’altra cosa. Solo con una decisione del cuore ci si prepara, si prende e si parte, ci si inginocchia, si fa una confessione, si compiono gesti di penitenza, ci si fa umili, si passa una porta, memori di una frase del vangelo: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”. Essere liberati, essere salvati e iniziare una vita rinnovata dalla sua grazia e dal suo perdono. Quanti saranno a fare così? Boh. Noi vogliamo fare così!


Una infilata

Si usa questo termine quando dopo un guaio vediamo che ne arriva un altro, ad una sofferenza se ne aggiunge un’altra, ad un disagio subentra un ulteriore problema. È più facile, purtroppo, sperimentare queste storture che avere una infilata di elementi positivi.

Basta ascoltare le storie di amici, conoscenti, parrocchiani e notare quella catena di dolore come se un filo attraversasse le lacrime grandi come una casa. Non c’è molto da dire se non percepire una sorte di impotenza davanti all’accanirsi di una sofferenza, la stessa che viene rilanciata in alto, nel grido: “Ma mio Dio!!! Ancora una? Basta!”.

L’avvicinarsi della feste rende più bruciante la ferita aperta da un lutto, dalla scoperta di una malattia, da una tragedia, da un disastro finanziario o dalla scelta di un figlio di morire nella strada del vizio.  Come a dire che la grotta (anche se non parliamo di elementi naturalistici) è proprio buia e profonda, senza fine. Sono gli inferi di una ingiustizia capitata senza aver fatto nulla di male. Una grotta, il buio nero, il silenzio, la testa che batte contro il muro. Così si è, mentre si infila, una dopo l’altra, la sofferenza. Ogni richiamo alla festa poi, gridato con aggettivi luccicanti, ha un tono stonato anche se si dice: “Bisogna fare qualcosa per i bambini, ma il cuore non riesce a festeggiare”.

Un Bambino nasce nel buio di una notte, nella infilata di sofferenze di molti amici.

Don Norberto


Un capitolo al giorno

Anche quest’anno vorremmo proporre a tutti la lettura, un capitolo al giorno, di ampie sezioni della Bibbia. L’iniziativa – avviata nel 2018 da mons. Claudio Stercal e cresciuta di anno in anno – prevede nel 2024/25 due possibili percorsi: il Nuovo Testamento, i testi Poetici e Sapienziali. Entrambi prendono avvio il giorno di Natale 2024 e si concludono, il primo a settembre 2025, il secondo a novembre 2025.

La lettura è personale e può essere svolta in un momento preferito della giornata; per condividere il cammino e ricevere settimanalmente qualche suggerimento per la lettura, è necessario compilare i moduli di adesione.

Informazioni all’indirizzo:

https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/leggere-la-bibbia-un-capitolo-al-giorno-2823387.html

Strumenti utili:


Alla Chiesa di Gerusalemme

Invieremo alla Chiesa di Gerusalemme, in occasione del Natale, almeno 1.000 euro per parrocchia come vicinanza alla Chiesa delle origini. Chi volesse contribuire al dono, lo segnali.


Orario delle celebrazioni natalizie a Santo Stefano e a Novegro

Confessioni

  • Martedì 24 dicembre: ore 8 – 12; ore 15 – 17

Celebrazioni

Martedì 24 dicembre a santo Stefano

  • ore 18: Messa della vigilia di Natale (soprattutto con i bambini e ragazzi)
  • ore 24: Messa della notte (veglia di preghiera 23.30)

Mercoledì 25 dicembre – Natale

a Novegro: ore 10
a Santo Stefano: ore 8.30 – 10 – 11.30 – 18

Giovedì 26 dicembre, festività di santo Stefano

a Santo Stefano: ore 8.30 – 10.30 (Messa solenne)


Orario delle celebrazioni natalizie a San Felice

Confessioni

  • Lunedì 23 dicembre: ore 16 – 18
  • Martedì 24 dicembre: ore 9 – 11.30

Celebrazioni

Martedì 24 dicembre

  • ore 17: Messa della vigilia di Natale e benedizione delle statuine di Gesù bambino
  • ore 23: Messa della notte

Mercoledì 25 dicembre – Natale

  • ore 11.30 e 18.30 (è sospesa la Messa delle 10 fino all’Epifania)

Giovedì 26 dicembre, festività di santo Stefano: ore 18.30