22 settembre 2024

Quarta domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore


Allo specchio

Giovedì, mentre iniziavo le prime righe di questo foglio, si leggeva alla Messa un brano della lettera di san Giacomo. Mi colpiva il richiamo allo specchio e alla sua importanza che diamo appena ci alziamo (disastrosa) e a quella più importante che verifica il volto prima di uscire con l’adeguato vestiario. Vedendosi usciamo più tranquilli perché “tutto è a posto”.  Cosi san Giacomo: “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era”. Non entro nel dettaglio di tutto il testo ma riprendo quella immagine dello specchio.

Specchiarsi in Cristo sembra una stranezza, eppure questo è un linguaggio della tradizione cristiana. Quando si prega in fondo si guarda il volto di Cristo e si è guardati da lui. Tipico di questo stile sono le icone nella forma del dipinto su legno e nella forma dei mosaici. Quegli occhi e quel volto non hanno lo stile della fotografia, ma lo sguardo tenero che pone i suoi occhi nei nostri. Tutti sanno di un particolare sguardo che ha segnato la mia vita nella precedente parrocchia. Quando la vita nello Spirito procede, sono quegli occhi che ti guardano dallo specchio dell’anima e che dicono chi sei: “figlio nel Figlio”: questione di una minuscola e di una maiuscola!

“Come mi vede Lui” diventa il tema essenziale della preghiera cristiana, proprio perché non è il volto di un immaginario Dio né il volto chiuso della crocifissione o il volto di colui che, ai tempi, vedeva per esempio Zaccheo. Uscendo dalla liturgia o dalla preghiera tengo impresso così quel volto che mi ricorda chi sono nella luce di Gesù.

C’è un volto nella Parola che parla, nel pane messo nelle mani o guardato su un altare, c’è un volto anche in chi è fragile e debole. Materialmente non vedo volti, ma le immagini sacre delle icone hanno il potere di rivelare una presenza che mi guarderà sempre con occhi di bontà, nonostante quello che io sono.

Guardare in quello specchio allora è bello!

Don Norberto


Giornata per il Seminario

Il seminario è quel luogo in cui vanno giovani che sentono una particolare chiamata a seguire Gesù diventando sacerdoti e mettendosi a disposizione del popolo di Dio.

Tutti hanno conosciuto sacerdoti ma… come hanno fatto a diventare tali? Sono entrati in seminario. Quello che per molti è una ovvietà, per i ragazzi, ad esempio, è una novità. La figura del seminarista era molto frequente negli oratori, vuoi perché veniva alla domenica per un servizio ai ragazzi nel gioco e in altre iniziative, vuoi perché qualche giovane della parrocchia era seminarista, con una sua figura riconosciuta.

Il seminario è il percorso formativo che dura sei anni dopo la maturità, dove allo studio si unisce la vita comunitaria, alla formazione spirituale quella alla verginità, al servizio nelle parrocchie il lavoro di discernimento con gli educatori proprio per verificare quel “punto inziale”.

I tempi sono cambiati, molto cambiati! Le comunità cristiane, il mondo giovanile, il senso della fede, il valore dell’amore coniugale e quello di speciale consacrazione al regno di Dio…quanto di tutto questo non può più essere paragonato “ai tempi che furono”.

Una parola sul seminario di Venegono che è l’unica sede di formazione teologica. Il seminario aveva tre sedi per i ragazzi delle medie, una sede per il ginnasio, una sede per il triennio di liceo, una sede per il biennio teologico e una sede per il quadriennio teologico. Tre di queste comunità erano nel “maestoso” complesso del seminario di Vengono inferiore, sede voluta negli anni venti dal cardinal Schuster.


I seminaristi oggi

Oggi abbiamo una sede (Venegono inferiore) per due piccole comunità: quella del biennio teologico e quella del quadriennio che essendo in numero ristretto vivono con molta più collaborazione. Quest’anno il seminario ospita 54 seminaristi: 15 nella comunità del Biennio e 39 in quella del Quadriennio. I numeri hanno un loro valore: 3 sono i giovani che sono in Terza teologia. Solo in 7 cominceranno in questa settimana il loro percorso!

Sabato 5 ottobre verranno invece ordinati 11 diaconi, in attesa dell’ordinazione presbiterale del prossimo 7 giugno nel Duomo di Milano.

Se negli anni Sessanta si stava su classi da 50/60 seminaristi, negli anni Ottanta 40/30, possiamo immaginare come sarà il futuro nella nostra diocesi a partire da questi numeri.


Milano con Como

In una intervista il rettore, don Enrico Castagna, segnala la continuità di due novità iniziate lo scorso anno: uno anno da vivere fuori seminario, il collegamento con il seminario di Como.

“Continua la sperimentazione che si riferisce al primo anno della Tappa configuratici: i seminaristi di terza Teologia vivono in piccole fraternità inserite in una parrocchia e si recano in Seminario per la scuola teologica e altri momenti formativi. Nello scorso anno si sono raccolti frutti buoni da questa proposta, sia in riferimento alla necessità di mettersi in gioco e verificarsi in una situazione diversa, sia in riferimento all’educarsi a condividere e collaborare in modo più stringente, sia in riferimento a una testimonianza reciproca fra seminaristi e fedeli delle comunità ospitanti. Quest’anno l’unica fraternità di terza Teologia, composta da tre seminaristi, vivrà a Lurate Caccivio”.

A causa del numero esiguo dei seminaristi la diocesi di Milano si è unita alla diocesi di Como. Dice sempre il rettore: “Si è cominciato con i seminaristi di prima e seconda Teologia, nel giro di pochi anni tutte le classi dei seminaristi di Como verranno a Venegono, al mattino, per le ore di scuola. L’inizio è stato promettente e anche l’inserimento nel corpo docenti di Venegono di alcuni professori di Como è risultata positiva. A proposito di relazioni fra Diocesi, vi è da molti anni un Coordinamento dei formatori dei Seminari Lombardi (con Lugano e il Pime) che favorisce momenti di studio e di fraternità fra gli educatori di questi seminari.


Iniziative vocazionali

Proseguono le iniziative dette “propedeutiche” al fine di valorizzare prima di entrare in seminario percorsi di discernimento. Conclude don Castagna: “Vorrei alludere, invece, a un aspetto che non sempre mi pare noto ai presbiteri e a quanti accompagnano giovani in Seminario. I documenti ecclesiali di questi ultimi decenni hanno dato più rilevanza alla Tappa Propedeutica, ai cammini di accompagnamento che precedono l’ingresso nella comunità del Seminario. Tali percorsi propedeutici oggi sono più distesi nel tempo e prevedono proposte diversificate perché il candidato possa conoscersi ed essere conosciuto. L’idea che bastino pochi colloqui «e poi si vedrà all’interno della vita del Seminario» non è più attuale. Ci sono passi di maturità e disponibilità che vanno propiziati e verificati già nel cammino precedente”.

Ecco le proposte che il Seminario offre oltre al percorso vocazione diocesano più ampio iniziato dal cardinal Martini “Il gruppo Samuele” aperto a ragazzi e a ragazze in un aiuto alle diverse forme vocazionali.

  • Un coraggioso salto di qualità: proposta nei quattro sabati in Quaresima.
  • Centri vocazionali in sette oratori della diocesi per l’accompagnamento vocazionale dei ragazzi e delle ragazze, dalla prima alla terza media. Per noi gli incontri si svolgono mensilmente a Cassina de Pecchi.
  • Voc – Ado”: una proposta aperta agli adolescenti (I – IV superiore) in otto weekend.
  • Comunità Non Residenti”: sono nove weekend per i giovani e giovani-adulti che nel loro cammino spirituale hanno maturato un preciso orientamento al ministero sacerdotale.

Infine due riviste precisano meglio queste iniziative e tutto quello che si muove all’interno dell’ambiente seminaristico. Possibile anche abbonarsi on line ad esse: La Fiaccola e la Fiaccolina per i ragazzi.


Avvisi

  • A San Felice, venerdì 27 (ore 21) o sabato 28 (ore 10): incontro genitori iniziazione cristiana.
  • A santo Stefano, domenica 29 settembre: festa dell’oratorio.
    Oltre alla Messa delle ore 8.30, la Messa della festa sarà alle ore 10.30 in oratorio (sospesa la Messa delle ore 11.30). Segue il pranzo secondo le indicazioni in bacheca.
  • A San Felice, alle ore 11.30: mandato alle catechiste.
  • A santo Stefano, alle ore 15: battesimi

SANFELICINEMA riapre i battenti: programma pensato di film belli, film con proiezioni anche in lingua, possibilità di accedere in diretta a opere, balletti e concerti: vedi programma.