Terza domenica dopo Pentecoste
Giovedì 23 giugno 2022 ore 12
Ci muoviamo, Signore, insieme a don Mauro Ambrosetti, giovane prete di 28 anni, per un tempo nuovo con la comunità di santo Stefano, di san Felice e di Novegro.
Mentre ti ringraziamo dei tuoi benefici e della tua costante benevolenza verso di noi, ti affidiamo la nostra libertà, la storia delle nostre comunità e il desiderio di essere semplici operai nella tua vigna. Il tuo Spirito ci guidi là dove tu ci vuoi. La presenza di Maria e dei santi ci sostenga. E così sia!
Perché il 23 giugno
È il giorno in cui, nella cappella feriale del duomo, il vescovo Delpini, alla presenza dei vicari episcopali, ha convocato i ventidue giovani preti per annunciare la loro prima destinazione. Ovviamente erano presenti i parroci a cui sarebbero stati affidati insieme ai sacerdoti delle loro rispettive parrocchie di origine.
Nessuno sapeva nulla e nulla trapelava se non una certa trepidazione… Una volta tanto avviene che le indiscrezioni non hanno corso in un momento di chiesa. Le parole del Vescovo (riportate qui sotto) hanno inquadrato tre interessanti punti.
E poi la chiamata dei preti con la destinazione e l’incontro con il parroco. La velocità di lettura dei nomi fatta dal Cancelliere arcivescovile poteva essere un po’ più calma. Senza copiare dal mondo televisivo quando si devono aprire le buste dei vincitori di un programma, si poteva rallentare un attimo quel momento. Infatti mentre uscivo per dare la mano al nuovo prete e, quasi quasi dimenticando di dare la mano al vescovo, non mi sono reso conto neppure del nome del giovane prete: a parte poi ci siamo chiariti tra di noi!
La nomina, infatti, di don Mauro coinvolgerà la parrocchia di santo Stefano, di san Felice e di Novegro. Ma questo sarà il futuro. Per ora togliamo le fotografie esposte per diverse settimane sulle porte della chiesa: “di persona” don Mauro è meglio! Potrebbe essere utile vedere il video su Youtube
La sera prima – un messaggio
Mercoledì sera, 22 giugno, la sera prima del nostro incontro. Domani ci sarà quell’appuntamento che ci farà incontrare, da confratelli. Avremo soltanto la differenza nella carta d’identità, perché l’essere sacerdoti, a partire dal tuo 11 giugno 2022, ci accomuna anche se non ci conosciamo. Immagino che anche tu questa sera non sappia della destinazione e quindi viva con trepidazione queste ore prima di sapere il luogo dove andrai.
Quando ho iniziato il mio ministero sacerdotale con tre mesi estivi vissuti in Valsassina, senza sapere la destinazione, tu forse non eri ancora nato.
La mia destinazione avvenne verso la fine di settembre del 1980, quando fui l’ultimo tra i miei compagni a sapere dove avrei svolto il mio ministero. Non ci fu nessuna cerimonia in duomo quella volta (alla prima convocazione a giugno con i miei quarantaquattro compagni ebbi solo la nomina “in cura d’anime”) ma una semplice chiamata in seminario dove, l’allora rettor maggiore mons. Citterio mi indicò, camminando per i lunghi corridoi di Venegono, il nome della parrocchia. Fu un colpo a ciel sereno quella volta, conoscendo bene, tramite i giornali, quella comunità che era sulla bocca di tutte per una particolare vicenda.
Ora i tempi sono cambiati ed è probabile che tu sia già preparato ad accedere a questo impegno pastorale di cui stasera non mi interessa parlare. La sera prima di un incontro con chi non si sa, rimane una sera unica.
Dobbiamo camminare insieme, dichiarazione che non è di per sé una coercizione ma una condizione presente, per il fatto che ci mette insieme una Mano che non vediamo… una Mano di cui però abbiamo sentito il calore non solo negli anni di preparazione (i tuoi) ma anche negli anni di sacerdozio (i miei). Dobbiamo camminare insieme senza che ci siamo conosciuti, senza esserci scelti, senza concordare le affinità di carattere…
Solo perché attraverso la Chiesa, come i discepoli chiamati ad uno ad uno, siamo messi uno a fianco dell’altro. Questo mi impedisce di pretendere di fare il maestro, anche perché non ascolteresti, e questo impedisce a te di scendere dai tuoi studi e fare da maestro perché e probabile che io faccia lo stesso. Se la Chiesa ci ha messo accanto, cammineremo da discepoli.
Forse non si andrà d’accordo sempre e su tutto. Potrà essere bello che io riesca a comunicarti quello che percepisco di Lui e tu fare altrettanto comunicando a me, con la tua giovane età e con la tua storia, quello che percepisci di Lui! Sarà proprio quel Lui a farci camminare tra le nostre future comunità. E che Dio ce la mandi buona!
Don Norberto
Tre pensieri del vescovo
«Sento la responsabilità di dire alcune parole in questa occasione – ha spiegato l’Arcivescovo –. La destinazione per il Ministero presbiterale è come un’annunciazione, cioè una parola che viene, attraverso la Chiesa, da Dio e che apre a un’attuazione concreta della vostra vocazione di preti. Per tutti noi l’annunciazione è stato anzitutto il battesimo, poi ci sono stati gli anni della formazione e, ancora, il cammino in Seminario. Questa annunciazione di oggi è, in un certo qual modo, più modesta, offrendo una determinazione del luogo e della comunità dove eserciterete il sacerdozio; tuttavia, può avere una forza emotiva particolare».
Un’emozione che l’Arcivescovo invita a interpretare, in quanto «l’angelo del Signore viene a chiamarci perché ha stima di noi, delle comunità che vi accolgono e dei parroci che saranno i primi responsabili della vostra introduzione nel Ministero. Questo ci fa capire meglio noi stessi, evitando ogni forma di ripiegamento deprimente, così come la presunzione di chi si sente comunque preparato e dotato di tutti i doni necessari. La visione, la più realistica di noi stessi dipende dallo sguardo di Dio».
La seconda parola su cui puntare l’attenzione è «vicario parrocchiale»: il ruolo a cui sono chiamati i neo destinati. «Ricordatevi che voi entrate come collaboratori nel presbiterio e con i laici. Il vicario dice l’importanza, ma anche il limite del vostro ruolo: siate consapevoli di essere, nella collaborazione, dei vicari, dei “secondi”» e che questo implica «la fraternità nel Ministero».
Infine, «continuare a imparare»: «Dovete essere grati al Seminario, alle comunità, alle vostre famiglie e a coloro che vi hanno portato fin qui, ma non avete imparato tutto, non sapete tutto, non siete capaci di fare tutto. Lo scopo del Seminario è insegnare a imparare, dare gli strumenti per crescere, dare la consapevolezza del limite, sapendo che si devono ancora compiere molti passi».
(dal sito della Diocesi)
Dopo “Castione della Presolana”
Con i tempi che corrono un prete farà sempre più fatica ad assentarsi dalla parrocchia alla domenica. Ecco perché dovrà farlo, per forza di cose, con misura e con scelte mirate nella vita della comunità cristiana.
L’obiettivo della “Due giorni “vissuta da un gruppo di persone, la scorsa settimana era semplice: Favorire l’incontro tra le persone anche di età diverse e con cammini spirituali diversi; offrire momenti per chi arriva nuovo in comunità e favorire una crescita spirituale comunitaria; sapere pian piano “riconoscersi” quando ci si incontra.
Non erano giorni di “formazione” neppure di ritiro spirituale o momento per gruppi familiari. A partire da un nucleo di persone (sposate e non) del gruppo “35-30” si sono offerte delle ore per una convivenza tra credenti di età ed estrazione differente. Nulla di particolare se non un “parlare anche di Lui, Dio che supera il tempo e lo spazio”, di poterlo fare favorendo una comunicazione, dando spazio alla liturgia e allo scambio nel dialogo ma anche con quattro passi sul sentiero.
È stata valorizzata da alcuni la possibilità di partecipare solo alla domenica. Nel complesso, una interessante proposta in un clima bello e arricchente con qualche problematicità su cui rifletteremo a settembre.
Pellegrinaggio a Oropa: martedì 6 settembre 2022
Nella settimana della festa di san Rocco (dal 5 al 12 settembre): pellegrinaggio al santuario di Oropa, il santuario mariano più importante dell’arco alpino. Posto al centro di una conca montana a circa 1200 mt di altezza, ha una storia ricca di fede e di devozione per Maria.
Notizie tecniche
– partenza: ore 7 – S. Messa: ore 10.30 – momento con una guida – pranzo: ore 12.30/13
– tempo libero – rosario conclusivo – partenza
Quota
40 € (viaggio con pranzo al ristorante) o 20 € (solo viaggio)
Iscrizione
Acconto 10 € – fino ad esaurimenti posti (previsto un pullman). Iscrizioni presso la segreteria parrocchiale, inviando e-mail enzaspada@libero.it o chiamando Enza Spada: cell. 3357571786
Il “Verso Emmaus” si riposa. Suggerisce di leggere, dal grande libro della vita e della natura o da libri di letteratura e spiritualità, messaggi che ci arrivano dal Buon Dio.
Buone vacanze a piccoli e grandi