Terza domenica dopo Pentecoste
Contare i giorni
Ognuno è legato alle date belle o brutte, gioiose o dolorose, decisive o disastrose che compongono il personale calendario: numeri di giorni, mesi ed anni che hanno un senso e che creano un tessuto come fili che si intrecciano, una rete che poi diventa la nostra esistenza. Una nascita e una fine, tanti inizi e tante conclusioni, molte riprese e altrettante cadute, diverse sorprese e parecchi bastoni tra le ruote.
Compleanni e anniversari diventano “giorni simbolo”. Il 14 giugno rappresenta per me una data significativa perché nasceva la mia vita da prete. Ogni sacerdote, come si diceva settimana scorsa, trova nel mese di giugno il proprio giorno di inizio. Inizio chiaro, distesi per terra, nel canto delle litanie dei santi, segnati dal crisma sul palmo delle mani, ripieni dello Spirito Santo mentre il vescovo Carlo Maria, insieme a molti preti, ponevano le mani sulle teste di noi 44 giovani. Il principio di una vita senza sapere come si sarebbe dispiegato il filo in ogni esperienza, luogo o in ogni incontro.
Con il 14 di quest’anno chiudo i 44 anni di sacerdozio e da sabato 15 giugno, inizio a contare i giorni che si concluderanno nel giugno 2025 con quarantacinque anni da prete.
Perché scriverlo quando è così scontato? Certo esiste la forza di un numero completo: il “quarantacinque” che si trova appaiato al numero “venticinque” con il “5” che è comune. Non è come un cinquantesimo che ha il suono di un cerchio completo ma, tant’è. Sarà che, perché fresco dei tre giorni passati a Lourdes, mi viene di segnalare un passaggio significativo non tanto per una pagina personale di diario, ma per dare voce ai tanti, differenti anniversari che ognuno vive, ha vissuto o vivrà.
Sento appropriata l’invocazione del salmo che dice “insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. I giorni si contano man mano che ovviamente si vivono e che ogni sera salutiamo. E’ bello il richiamo di questa preghiera perché ci obbliga a riportare gli occhi all’indietro. Così ispirati, sarà possibile affrontare il futuro nella pace, pur con le prove faticose o con le nuove sfide: è bene che contare i giorni sia un segno di saggezza!
Così il passare dei giorni non turba e non mette ansia ma rivela, come in un rosario, “i grani” dati dai momenti in confessionale, dalla Parola pronunciata all’ambone, da quello che accade sull’altare, dalle occasioni di dialogo personale o di gruppo. Momenti dove chiara è l’abbondanza della Grazia insieme a sbagli ed errori.
Il dono del sacerdozio ha permesso esperienze ed incontri, errori e peccati e ha determinato quello che uno è. Entrato in seminario in prima media non ho fatto esperienze come tutti, non ho vissuto il mondo della scuola statale e poi il lavoro; anche la vita affettiva ha preso una visione differente dal normale sviluppo di una relazione che ti fa diventare marito, papà o nonno. La carta di identità dice di essere in questa ultima fase, pur non sentendomi tale. Risultano però identici a tutti, gli anni vissuti nell’amare e nel ricevere amore, differenziandosi solo per la forma o la modalità.
Con questo “quattordici”, numero che mi segna, mi unisco ai giorni in cui ognuno richiama la data della rispettiva storia nel comune impegno a “contare i nostri giorni per giungere alla sapienza del cuore.” La sapienza del cuore… quella che conta, appunto!
Don Norberto
Oratorio al via
Lunedì 10 giugno e per cinque settimane inizia il periodo di tempo per due dei nostri oratori che ruotano attorno al Ponte degli specchietti. Santo Stefano, che da anni accoglie molti ragazzi di San Felice, e l’oratorio di Novegro si stanno lanciando in questa esperienza. Numeri e organizzazione diverse ovviamente, ma con l’intento di riservare uno spazio di tempo dove inserire relazioni tra piccoli e grandi, tra adulti e giovani, tra fragili e meno, tra gioco e vangelo, tra canti e cibi curati, tra magliette e cappellini, tra caldo e zone d’ombra, tra rumori e silenzio.
La comunità cristiana offre questo facendo leva sul “gratuito”, un segno importante, grazie ai molti volontari. Si parte certo da una quota abbordabile a tutti e che permette di non indebitarsi quando si mette mano ad una imbiancatura, alla rottura di una caldaia, al rifacimento di un campo in sintetico o alle semplici bollette delle utenze. Ultimi preparativi, ultime iscrizioni e, chi desidera, trova “l’oratorio feriale” come veniva chiamato tempo fa. Ora si preferisce “oratorio estivo” oppure in molte regioni “il Grest”, ma è la stessa “pasta”. L’impegno in questi anni si è fatto alto per rispettare regole, per prevenire disagi e incidenti, per garantire le sicurezze di ogni tipo. Per lo meno abbiamo terminato i due difficili periodi estivi segnati dal Covid.
Forse inizia anche l’oratorio feriale per i genitori i quali, per qualche settimana, potranno andare a lavorare con un po’ più di tranquillità sapendo che, dopo l’anno scolastico, ci sono spazi dove sono possibili esperienze buone per i propri figli. Mamme, papà, nonni che al mattino portano e consegnano, con la faccia lavata e la maglietta pulita, bambini e bambine e che poi attendono la chiusura dell’oratorio (sempre dilatata la chiusura), per riprendere gli stessi ragazzi pronti ad entrare nella lavatrice e crollare dal sonno con un piccolo sorriso sul volto. Che sia un tempo buono e favorevole per tutti e che si sviluppi senza intoppi e problemi. Tutta la comunità farà il tifo!
Lourdes – Spiritualità e fede
Si parte! In tanti lo fanno, ma quando un pellegrinaggio diventa un cammino? Quando diventa un passaggio importante della vita? Si parte, ciascuno con la propria storia e il proprio vissuto, una “valigia” talvolta carica di fragilità, ma nella quale c’è sempre posto per la speranza.
Giorni di riflessione, di pace, di silenzio, ti portano a scoprire la forza e la passione della vita attraverso volti e storie di persone che non avevi mai incontrato prima. Anche solo per un istante, ritrovi te stesso, la vita vera e reale, un’opportunità per aprirsi agli altri.
Siamo a Lourdes, con uomini e donne della porta accanto per vivere la bellezza dell’incontro con Maria, per vivere la presenza del Signore, per venerare la Vergine e i luoghi che hanno visto la sua presenza, per invocare la grazia, per ricevere benedizioni, per accrescere la fede attraverso il volto degli infermi, i loro sorrisi, per la liturgia comunitaria e l’accoglienza, luoghi che ti spingono a rallentare, parlare sottovoce, sorridere al vicino, cedere il passo.
Gli incontri preparatori e di introduzione con don Norberto sono stati un “pozzo” di riflessioni e di meditazioni.
Lourdes ci propone alcuni segni: grotta, acqua, roccia, luce, gesti concreti e umani (camminare, lavarsi, bagnarsi, accendere una candela). I ceri che vengono accesi sono preghiere di ringraziamento e affidamento a Maria, per dire che il tuo cuore vuole restare lì. Litri e litri d’acqua sgorgano dalla sorgente, acqua “miracolosa” che cura, dissetando, le ferite dello Spirito.
Tutti segni visibili che sono una fonte di spiritualità, qualcosa di grande, più grande dell’uomo. Davanti a Maria e all’Eucaristia si vivono forti emozioni, momenti di silenzio per ascoltare qualcuno che ti parla al cuore e ti indica la via da seguire. Si rimane colpiti dalla luce che trabocca in questo luogo santo e l’amore che si percepisce è talmente immenso che non si può fare altro che abbandonarsi ad Esso e da qui nessuno torna a casa uguale a com’era prima di partire. Qui c’è proprio un angolo di cielo sulla terra e la Vergine Maria è veramente la Madre di tutti i sofferenti.
Enza
Appuntamenti e avvisi
A San Felice
Lunedì 10 giugno: Messa alle ore 21 nel ricordo dei defunti.
Consigli pastorali
Mercoledì 12 giugno il Consiglio pastorale di Novegro, giovedì 13 quello di San felice, venerdì 14 le persone del Consiglio pastorale di Santo Stefano, si daranno appuntamento per iniziare a conoscersi e imbastire il lavoro dell’anno prima che le vacanze ci disperdano.
Rota Val Imagna
Domenica 23 giugno è possibile vivere una giornata “come gita comunitaria” insieme ad una settantina di persone di Santo Stefano che, con figli e non, sono in montagna dal venerdì precedente. Possibilità di 15 posti per il pranzo del 23 giugno. Iscrizione a Maria Isabella (vedi il sito).