Domenica all’inizio di Quaresima
Europa
Mentre Papa Francesco è ancora ricoverato all’ospedale Gemelli, i credenti lo ricordano, pregano Dio per lui affinché superi questa fase della malattia e possa essere presenza forte nella Chiesa che vive il giubileo da una parte e, dall’altra, voce nel clima sociale di oggi. Voce di pace tra uomini politici americani e non, che ci stanno preoccupando; voce di pace in una Europa che fatica a trovare una propria entità spirituale, valoriale, economica e strategica. Siamo forse davanti ad una scossa? Certo la parola “riarmo” (pur con il diritto alla difesa) crea uno shock a chi dava per scontato il clima di convivenza, interrotto, ahimè, con l’invasione della Ucraina. Lascio la parola al vescovo Carlo Redaelli, dal 2012 vescovo di Gorizia, nonché…compagno e amico di sacerdozio. Il suo pensiero pubblicato da Avvenire, il 5 marzo.
Nova Gorica e Gorizia
Gorizia con Nova Gorica è “capitale europea della cultura 2025”. Si tratta della prima volta che questo titolo viene assegnato a una realtà transfrontaliera composta da due città, un tempo un’unica realtà e divise dopo la Seconda guerra mondiale dal confine tra Italia e Jugoslavia e ora Slovenia. Già alcuni anni fa avevo proposto uno spostamento di aggettivo nella denominazione di “capitale europea della cultura” suggerendo che Nova Gorica -Gorizia fossero “capitale della cultura europea”. Non era un gioco di parole, ma una precisa proposta di vedere quest’anno incentrato proprio sulla cultura europea e non genericamente sulla cultura. Non avrei indicato la medesima cosa se, in ipotesi, fosse Ventimiglia a diventare capitale europea transfrontaliera della cultura con Mentone, prima città della Francia appena varcato il confine.
Nova Gorica e Gorizia non sono semplicemente una capitale transfrontaliera tra due Paesi europei qualsiasi, ma sono una realtà che può esserci semplicemente perché esiste l’Europa come è stata pensata a partire dalle macerie della Seconda guerra mondiale.
Se non ci fosse l’Europa saremmo ancora divisi da una rete, avremmo ancora paura a passare di qua e di là del confine, saremmo ancora bloccati da timori e rancori. A Gorizia e Nova Gorica, più che altrove si sente pertanto la necessità di riprendere con forza i valori che i padri fondatori hanno voluto collocare alla base di quella che oggi è l’Unione Europea. È la “vocazione” di queste due città. Per ridare rilancio ai valori europei non basta qualche riflessione e qualche suggestione. Soprattutto oggi, quando non siamo in un’epoca di cambiamento ma solo all’inizio di un cambio d’epoca globale (intuizione profetica di papa Francesco). Accenno solo a due questioni.
La prima riguarda il passato: bisogna prendere atto che non è ancora giunta a maturazione in noi europei una presa di coscienza del “suicidio” dell’Europa successo nel secolo scorso a causa di un’unica grande guerra mondiale avvenuta in due tempi, e di ciò che ha provocato quel suicidio. Occorre capirne le cause per non ripetere quell’orrore: nazionalismo, totalitarismo, sete di potere, disprezzo dei popoli, schiavitù delle persone, ecc.
Guardando al presente e al futuro – ed è una seconda questione – confesso la mia preoccupazione, immagino condivisa da tanti, circa la proposta di rilanciare l’Europa solo o quasi con un aumento della spesa delle armi e la prospettiva di una difesa europea. Preciso che non sono per niente contro le forze armate e la loro funzione, in particolare se viene svolta nel rigoroso rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione e a difesa della pace.
Ma proprio la nostra esperienza – nostra intendo di queste terre di confine – ci dice che non si ottiene la pace e non la si garantisce aumentando le armi e gli eserciti, quanto piuttosto creando occasioni di conoscenza, di arricchimento reciproco, di collaborazione tra popoli, lingue, culture diverse. Occorre riprendere continuamente i fili di ciò che ci unisce: e non sono solo i soldi e i commerci, ma la cultura, l’arte, la poesia, la musica e anche la vita quotidiana di uomini e donne simili noi a prescindere dalla lingua, dalla mentalità, dalla religione. Non è un lavoro facile, esige tempo e non finisce mai, ma è l’unica via per la pace.
Quaresima per tutti
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Il silenzio
Recuperiamo il silenzio, anche nella chiesa, con l’unico suono della goccia del fonte battesimale
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La preghiera
- Poter dare importanza alla preghiera con il segno di croce all’inizio e alla fine della giornata; la possibilità di una Messa feriale; il recupero della liturgia delle Ore.
- Ogni giorno preghiera con il vescovo alle 20.32 (www.chiesadimilano.it): il ciclo, intitolato «Kyrie! Misericordia e preghiera», sarà un itinerario tra le 14 opere di misericordia, sette corporali e sette spirituali, della tradizione cristiana.
- Utile sarà il libretto in vendita dal titolo “per una preghiera e riflessione giornaliera”.
- Conoscenza di Piergiorgio Frassati che sarà canonizzato in questo anno santo. Proporremo un libro, la visita – martedì 18 marzo – alla mostra presente nella cappella dell’università Bicocca di Milano (vedi locandina), la preghiera sulle reliquie del futuro santo – presenti nel duomo di Torino – andando in pellegrinaggio il 7 maggio (pochi posti liberi).
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“Accartocciare il peccato”, dalla 2ª di quaresima
In questa Quaresima “nel giubileo”, alla domenica sarà possibile, entrando in chiesa, prendere un foglietto colorato e scrivere una sigla o una parola che indichi un peccato o un atteggiamento negativo che c’è stato nella nostra vita e che ci ricordiamo. Che fare? Prenderlo e “accartocciarlo” con la stessa modalità con cui buttiamo nel cestino un foglio scritto male. Poi, al termine della messa lo si getterà negli cestini posti vicino all’altare. Un modo per proseguire il gesto di “accartocciamento” fatto quando si è iniziato il giubileo andando nella chiesa di Cernusco sul Naviglio. Sacco del pattume lo riempiremo…
Si evidenzierà il male che è passato nel cuore, nella mente, nelle mani, negli occhi e nelle orecchie. Avendo già ricevuto il perdono, grazie alla Confessione fatta, potremo essere ancora più grati per ciò che Gesù ha fatto per noi. “Buon accartocciamento” allora!
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Via Crucis cittadina
Lunedì 24 marzo alle ore 21: dalla chiesa del Crocifisso (davanti all’Esselunga) alla chiesa di Milano Due. Momento comunitario delle nostre sette chiese nella memoria dei martiri missionari cristiani nel giorno del martirio di mons. Romero, vescovo di san Salvador, avvenuto il 24 marzo 1980.
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Il digiuno variegato
Il primo e l’ultimo venerdì di Quaresima si propone un digiuno stretto (eliminazione di un pasto e attenzione alla società nella giornata). Riprendiamo la proposta del “digiuno variegato” come “promemoria” da attuare nelle settimane di Quaresima. Ogni giorno con particolare attenzione:
- il lunedì: un digiuno che tocchi il linguaggio facendo attenzione alla parole negative da evitare;
- il martedì: un digiuno con attenzione ai programmi televisivi evitando quelli litigiosi, volgari;
- il mercoledì: un digiuno che governi l’uso dei social… evitando di navigare su internet a vanvera;
- il giovedì: un digiuno per eliminare la dipendenza dal fumo, dall’alcol, del caffè o mega colazione;
- il venerdì: un digiuno, giorno secco, per saltare un pasto completo;
- il sabato: un digiuno che faccia da controllo nella spesa settimanale;
- la domenica: per dare il tempo alla celebrazione della Eucarestia con la comunità
Avvisi per la parrocchia di Santo Stefano
Confessione nella prima settimana
Mercoledì 12 marzo a Santo Stefano: ore 8 – 11.30; 16 – 18; 20.45 – 22
Un promemoria
La seconda domenica di Quaresima verrà dato un “segno promemoria” da mettere in tasca.
Sostenere i quattro progetti diocesani della Caritas ambrosiana in Togo, Colombia, Laos, Giordania: raccoglieremo la busta entro la domenica delle Palme.
Domenica 6 aprile, raccolta viveri: zucchero – latte a lunga conservazione – olio – biscotti
Liturgia feriale
Lodi e Messa: alla Messa del lunedì (ore 8.30) e del mercoledì (ore 6.30)
Vespero e Messa: alla Messa del martedì e giovedì (ore 18)
Venerdì aliturgico: via Crucis SOLO alle ore 15; al mattino (ore 8.30) celebrazione della Parola
Appuntamenti
- Martedì 11 marzo, ore 16.30 a Santo Stefano: ultimo incontro sull’enciclica del Papa “Dilexit vos”
- Giovedì 13 marzo, ore 15.30 a Santo Stefano: Conferenza su “Noi e Islam” con Giuseppe Samir Eid
- Giovedì 13 marzo, ore 17 a Novegro: adorazione eucaristica (per tutta la Quaresima)